Tranchida, oggi davanti al gip

Querela presentata per dichiarazioni rese durante una intervista, ma ci sono retroscena

Ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato l’ex sindaco di Erice e oggi presidente del Consiglio comunale Giacomo Tranchida sottoposto a procedimento penale per diffamazione scaturito da una querela (l’ennesima) presentata dal sig. Francesco Salvatore Borghi. Stamane si è tenuta udiena dinanzi al gip. A conclusione della quale Tranchida ha diffuso la seguente dichiarazione.

“I miei avversari politici, non potendo abbattermi democraticamente alle elezioni, hanno provato nel tempo a delegittimarmi con “Mascariamento” per le strade dicendo che ero un tossicodipendente, atteso che non si giustificavano la mia grande energia nell’agire politico ed amministrativo. Di tale azione di “Mascariamento” all’inizio di quest’anno, ho ribadito, in occasione di un’intervista televisiva sull’emittente Telesud. Rispetto a tanto il Sig. Borghi, noto esponente del Partito Socialista di Nino Oddo, per l’ennesima volta ha avviato un’azione giudiziaria nei miei confronti per presunte offese alla sua persona. A ogni appuntamento elettorale, ciclicamente, le denunce del Sig. Borghi nei miei confronti, tutte poi regolarmente archiviate nei diversi gradi di giudizio in quanto del tutto inconsistenti. Oggi ho potuto partecipare (atteso che la volta scorsa, d’urgenza, notte tempo mi ero dovuto sottoporre ad accertamenti sanitari al Pronto Soccorso) all’udienza innanzi al Gip e, riponendo fiducia massima nella giustizia ed al pari volendo accelerare la definizione della mia posizione, ho richiesto ed ottenuto il giudizio immediato che è stato fissato per il prossimo 5 dicembre. Il Sig. Borghi ed il suo avvocato Sugameli sanno bene che ho sempre replicato anche ai loro attacchi politici facendo nomi e cognomi e sottolineando che la parte offesa nel tentativo politico di “Mascariamento” della mia persona sono solamente io. Al riguardo confido nella giustizia affinché vengano definitivamente accertati e puniti gli autori ed i fautori di tale squallida campagna diffamatoria”.

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