Ricomincia la scuola nella maggior parte delle province siciliane.

“All’inizio di un altro anno di scuola, come Rete degli Studenti Medi ricerchiamo delle risposte concrete sul piano del diritto allo studio.” Dichiara Flavio Lombardo, Coordinatore Regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia.

“A partire – continua – da oggi in numerose province ci mobiliteremo davanti alle scuole con striscioni e slogan. Il messaggio che vogliamo far passare è uno: noi ci siamo, esistiamo. Siamo studenti che vivono la scuola ogni giorno e fanno parte di una società che non si preoccupa di innovare e promuovere i percorsi formativi. Siamo preoccupati per quello che potrà diventare la scuola siciliana senza un intervento immediato da parte del Governo Regionale. Urge infatti un nuovo disegno di legge sul diritto allo studio che rispetti le esigenze degli studenti. La maggior parte degli edifici adibiti a scuole non sono a norma, non dispongono di certificazioni adeguate e degli spazi necessari, i prezzi dei libri scolastici sono sempre più alti e una famiglia arriva a spendere anche mille euro per dei testi che rispetto a quelli degli anni passati cambiano poco o nulla. Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni sull’alternanza scuola-lavoro, per come è stata introdotta dalla legge 107. È un metodo che appesantisce i ragazzi con un carico di lavoro troppo spesso inadatto al corso di studi, che occupa tempo fuori dall’orario scolastico e non preserva in nessun modo gli studenti da eventuali problemi. Chiediamo un documento che elenchi i diritti e i doveri degli studenti in alternanza, in modo da rendere questo strumento utile e formativo per come è stato pensato, inserendo gli studenti in una dinamica sicura in cui mettere in pratica le proprie competenze e coltivare le proprie passioni. Siamo stufi di percepire la scuola superiore come un passaggio obbligato e poco significativo prima dell’università o del lavoro, vogliamo percorsi formativi che ci accompagnino verso una realizzazione personale”.

“Per questo saremo davanti alle scuole siciliane. Vogliamo far sentire la nostra voce, chiedere di rendere la scuola un luogo aperto, inclusivo, fucina di cultura e di consapevolezza. Chiediamo una legge regionale sul diritto allo studio – conclude – che racchiuda le soluzioni a tutte le voragini che oggi presenta la scuola siciliana, chiediamo di cambiare la scuola per cambiare il Paese!”.

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