“Carne Mia” di Roberto Alajmo per la rassegna culturale Araba Fenice.

Venerdì 1 Settembre alle 19,30 ultimo appuntamento della rassegna culturale Araba Fenice alla Funtanazza in collaborazione con la Fidapa sez. di Alcamo, verrà presentato “CARNE MIA” di Roberto Alajmo, edizione SELLERIO. Ne discute con l’autore il giornalista ERNESTO DI LORENZO.

Tra Palermo e la Spagna una famiglia va incontro al suo destino. Due fratelli, un padre scomparso, una discesa nell’oscurità su cui splende implacabile la luce del sole. La storia di Carne mia finisce con due ragazzini che camminano ai margini di una strada, nel sud della Spagna. Qualche macchina passa accanto, rallenta, non si ferma; il ragazzo più piccolo, ancora un bambino, non smette di parlare, in un brusio continuo che si mescola al canto delle cicale. L’altro, invece, rimane zitto. Dai suoi pantaloni sbuca il manico di un punteruolo. Ma questa è la fine, prima c’è una vicenda ambientata negli anni Novanta al Borgo Vecchio, il quartiere popolare di Palermo incastonato ai margini della zona più prestigiosa della città. Quasi un paesello a sé stante in ogni dettaglio, soprattutto per quanto riguarda la sfera morale. È una storia semplice, questa, con un finale inaspettato. Una trama dura e affilata. Roberto Alajmo racconta questa storia con una lingua e uno sguardo che rimangono incollati ai fatti e ai personaggi, seguendoli fin quasi a tamponarli, mentre assistiamo all’eclissi di ogni sentimento, e all’avvicinarsi di una catastrofe che sembra inevitabile.

Roberto Alajmo, giornalista e scrittore, dal 2013 dirige il Teatro Biondo di Palermo. Tra i suoi libri: Notizia del disastro (2001), Cuore di madre (2003), Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo (2004), È stato il figlio (2005), da cui è stato tratto nel 2012 l’omonimo film diretto da Daniele Ciprì, Palermo è una cipolla (2005), L’arte di annacarsi (2010).

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Eva Calvaruso
Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.