Quando si gioca con le parole

Fazio da Marettimo manda a dire, in giro c’è falsa indignazione e attacca la magistratura che “ha condizionato il voto”. Alfano lo difende, Brillante (Pd) gli risponde, “ha svergognato questa terra”

L’ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio , autoesclusosi dal ballottaggio, rompe il silenzio e taccia i resistenti al voto come ipocriti. «Non comprendo – dice – tutta questa falsa indignazione che alimentata negli ambienti politici, in special modo dalle parti di Savona. La nomina degli assessori è l’atto più politico per eccellenza. Avrei dovuto quindi, forse per accontentare qualcuno, compiere un atto politico in totale contrasto con quanto avevo preannunziato, comunicato e pubblicizzato in conferenza stampa? E cioè il mio totale disimpegno dalle elezioni. Avrei, per far contento qualcuno, financo commettere un “falso”, fittiziamente nominando gli assessori?». Fazio lui si che gioca con le parole. Nella conferenza stampa aveva espresso, rivolgendosi ai trapanesi, una richiesta, “non mi posso ritirare ufficialmente, ma non votatemi”. Non ha detto, “i trapanesi non potranno votarmi”. Ha mantenuto da fine politico le carte coperte, e si è preso i complimenti del ministro degli Esteri Angelino Alfano che gli ha dato atto di avere assunto una posizione “dignitosa e rispettosa delle istituzioni”. Fazio respinge le accuse di affossare il voto, «non mi pare che io impedisca l’elezione di chicchessia, anche perché la legge prevede espressamente il caso in cui uno dei candidati è escluso dal ballottaggio. Non riesco a comprendere e mi risulta veramente difficile capire la strumentalizzazione di queste ore, laddove se avessi fatto la rinuncia prima e avessi consentito il subentro di d’Ali mi sarebbe stato detto che ero d’accordo con lui, che non era vero che avevamo litigato e anzi che avremmo voluto impadronirci della città e quant’altro». Ma il punto è anche questo. Far saltare il ballottaggio, far nominare un commissario al Comune di Trapani, ,prevede il trascorrere di un periodo di tempo, per giungere al nuovo voto per la primavera del 2018 in cui Fazio e D’Alì, potrebbero tornare a mettersi d’accordo, forti del 60 per cento del consenso che il centrodestra, con loro due, ha dimostrato di avere, all’esito del risultato dell’11 giugno. Ma l’ex sindaco Fazio tira in ballo anche la magistratura, tacciandola di “condizionamento”. Senza pudore sostiene: «Oggi, mi si accusa addirittura di non aver dato la possibilità a una elezione democratica. Come se la democrazia fosse la competizione tra due candidati e non una competizione regolare e non condizionata da fattori esterni che ne determinano gli effetti, come accaduto nella realtà dei fatti e non certo per mia volontà». E infine i condizionabili a suo avviso sono altri, lo sostiene lui che è indagato per aver fatto mercimonio della sua carica parlamentare (dalla quale si è ora dimesso): «La città di Trapani ha bisogno di un sindaco autorevole, legittimato e non condizionato. Una figura di questo genere può emergere solo da un procedimento elettorale immune da vizi o condizionamenti. Ancora una volta i meschini, gli speculatori, i lecchini, e i politicanti da strapazzo utilizzano questa vicenda per buttare fango». Non gliele manda a dire il segretario comunale del Pd trapanese, Francesco Brillante: “Le parole di Fazio fanno trasparire un sicuro distacco dalla realtà. Pregiudicato, arrestato, indagato per fatti gravissimi ha portato lo scandalo e la vergogna dentro le case di ogni cittadino. Spudoratamente e senza rispetto di ognuno ha direttamente e volutamente alterato ogni regola etica e politica, invece di tacere, imperterrito ed impudico continua sproloquiare. Ha portato ovunque la vergogna in questa terra, tranne che in se stesso, continua a parlare in nome e per conto di una comunità che ha straziato, arrogandosi finanche il diritto di cosa è giusto e di cosa è sbagliato. Abbia la decenza di tacere, sarebbe l’unica forma di rispetto verso i trapanesi che non sono così stupidi come lui pensa. Sapranno scegliere, sapranno votare, sapranno superare il torbido che le sue personali vicende stanno portando in questa città”.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.