Trump manda i suoi inviati a Milo

Antiterrorismo, delegazione del Governo Usa e della Ue all’Hotspot di Trapani, per verificare i controlli sugli ingressi. Gli Usa vogliono vietare di portare Ipad sugli aerei

Con l’obiettivo di raccogliere informazioni per la sicurezza dei rispettivi territori, una delegazione del governo Trump accompagnata da rappresentanti della commissione Ue e del Governo italiano, è stata mercoledì scorso a Trapani. Il prefetto Giuseppe Priolo ha accolto il  Vice Ministro Usa, Elaine C. Duke a capo della delegazione statunitense, presenti anche i rappresentanti tecnici della Commissione Europea guidati dal Vice Direttore Oliver Onidi. Con loro il Sottosegretario di Stato Domenico Manzione.  Dopo una riunione in prefettura, la delegazione ha visitato l’hotspot di Trapani al fine di conoscere le dinamiche collegate ai flussi migratori e la filiera dei controlli di sicurezza che vengono operati sui migranti soccorsi in mare. Al briefing in prefettura hanno altresì partecipato il sindaco  e il Vescovo di Trapani, nonché Questore, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Finanza, il Vice Comandante della Capitaneria di Porto, il Commissario Straordinario dell’ASP, l’ufficiale di coordinamento per le operazioni in Italia di Frontex, e rappresentanti di EASO ed Europol. Il Prefetto ha illustrato le procedure e modalità operative del sistema italiano di accoglienza ed in particolare dell’hotspot di Trapani, considerato modello esemplare di riferimento a livello nazionale ed europeo per la tipologia innovativa e l’efficacia operativa delle attività che in essa si svolgono, in primis la preidentificazione ed il fotosegnalamento dei migranti. Ha sottolineato lo spirito di coesione e sinergia che anima la “squadra” degli operatori dell’hot spot, così numerosa e composita, la cui azione e i cui risultati sono la tangibile dimostrazione dell’efficienza del sistema italiano. Come già nei giorni scorsi ha scritto su Tiscali.it il giornalista Guido Ruotolo – http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/Gli-iPad-bomba-e-la-paura-terrorismo/ – il perché della visita è stato presto spiegato. Gli Usa non si fidano delle nostre frontiere, e hanno paura che con gli sbarchi di migranti possano arrivare anche i terroristi. E durante la riunione in prefettura la Vice Ministro statunitense,  ha sottolineato il forte interesse del suo Governo a conoscere il sistema italiano di accoglienza e di avviare, per i profili concernenti la sicurezza, un percorso di collaborazione volto a fare fronte ai problemi comuni, evidenziando al riguardo l’esigenza di conciliare il dovere di assicurare agli immigrati un trattamento dignitoso con quello di tutelare, nel contempo, i propri connazionali. Dalla parte italiana il Vice Direttore della DG Home della Commissione Europea, che ha  sottolineato come nella struttura hotspot si sia riusciti a sfruttare tutte le differenti professionalità garantendo ai migranti il diritto al rispetto della loro storia e mantenendo alti i livelli di sicurezza, ed ha definito “Trapani e l’Italia campioni di accoglienza”. Si è parlato anche della recente indagine della Finanza – “Skorpion fish” – che ha scoperto un’organizzazione dedita al favoreggiamento di immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette, riscontrando contatti della stessa con potenziali terroristi in Tunisia: “Essa costituisce un esempio del sistema italiano di circolarità delle informazioni in chiave antiterrorismo”. Il Sottosegretario  Manzione ha evidenziato la complessità delle problematiche emerse dagli interventi, ha invitato la delegazione statunitense a considerare e cogliere lo sforzo davvero imponente che l’Italia compie ogni giorno per fare fronte ad un fenomeno epocale, quale quello migratorio, che non interessa solo l’Italia, la quale però è ormai  identificata quale porto sicuro di approdo nella rotta del Mediterraneo, che, allo stato, veicola più dell’ 80 per cento del flusso migratorio. Poi la visita all’Hotspot di Milo. Dietro le quinte della visita l’ultima paura degli Usa, quella che Ipad e Pc portati a bordo degli aerei possano essere usati come bombe. Il divieto è stato già attuato per i voli diretti negli Usa, dai paesi arabi e africani. Analogo divieto gli usa volevano introdurre per i voli da e per l’Europa, cosa questa esclusa dall’intervento della commissione europea, ma come si legge nel reportage del giornalista Guido Ruotolo, si tratta di una decisione per adesso sospesa, negoziato in corso, e tra le verifiche decise anche quella di ispezionare per bene ciò che accade negli Hotspot, a cominciare da quello di Trapani, a proposito di verifica di sicurezza e controlli antiterrorismo.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedente“Giovani in agricoltura – Le opportunità per il futuro”. Venerdì una tavola rotonda ad Alcamo.
Articolo successivoSe Graviano parla a favore di camera
Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.