21 Marzo, Trapani svegliati

100 articoli verso il 21 Marzo: Primo giorno di primavera dedicato al ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Libera in Sicilia si è data appuntamento nel capoluogo trapanese per la manifestazione regionale, attese 10 mila cittadini, accompagneranno 200 familiari che chiedono verità e giustizia per la morte dei loro cari

Sarà un “grande evento”, di quelli che non costano milioni di euro ma appena un migliaio o poco più, di quelli che non servono ad arricchire le tasche di alcuno o di far fare a qualcun altro carriera politica. Un “grande evento” che non ha usufruito di scorciatoie e benevolenze di vario genere, dove su ogni aspetto nessuno ha chiuso un occhio ma frutto di una organizzazione perfettamente lineare, legale senza illeciti. Un “grande evento” che al contrario di altri vuole davvero lasciare alla città qualcosa di positivo, l’unica ricetta per potere tornare a parlare di sviluppo del territorio. L’idea che si coglie nelle parole dei tanti attivisti di Libera, ma non solo, anche di tante associazioni, sindacati, scuole, è quella che da oggi in poi faccia arrivare, per restare per sempre, una nuova primavera per la città, per tutta la provincia e per la Regione. La Sicilia resta preda di affari mafiosi perché ci sono politici, imprenditori, colletti bianchi e portatori vari di ricchezze sporche dal sangue di tanti morti ammazzati dalle mafie, che ancora oggi continuano a non rispettare la distanza di sicurezza dalla criminalità mafiosa. Un “grande evento” che dunque non si è presentato con appalti e investimenti milionari, un “grande evento” che si presenta alla città di Trapani, e dalla città di Trapani a tutta la Regione Sicilia, con le parole, non quelle proprie delle passerelle, ma quelle vere sentite, quelle che chiedono verità e giustizia per i mille morti ammazzati dalle mafie, quelle che chiedono legalità e trasparenza, quelle che chiedono che una volta e per tutte smobiliti quel sistemo illegale che a Trapani in particolare da decenni è diventato sistema legale. Le parole, le uniche parole che possono sancire il cambiamento delle regole del gioco, dove libertà, coscienza responsabile, devono sostituire quell’antimafia recitata in maniera retorica da molti…anche dai mafiosi che si sono fatti furbi ora più che mai, da quando la Cosa nostra guidata dal sanguinario assassino Matteo Messina Denaro, rimasto fin troppo latitante, dal giugno del 1993, ha scelto la via della sommersione, una strategia antica della mafia trapanese, che è capace di sparare bene, quando è stata l’ora di sparare, ma che sa votare bene, quando è ora di votare, e qui a giorni in diversi Comuni si tornerà al voto, forse questo non accadrà solo a Castelvetrano, la città del latitante, ma anche la città dei colletti bianchi e delle imprese collusi con mafia e massoneria, con la masso-mafia. A Castelvetrano ieri è stata avviata una procedura di accesso agli atti, ispettori inviati dal Viminale e dalla prefettura di Trapani, per valutare l’esistenza di un inquinamento mafioso. L’esito sembra scontato, l’infiltrazione da mesi attraverso tante indagini la si è toccata con mano. La mafia trapanese e i suoi complici li conosciamo bene e a loro oggi vogliamo dire che il loro sporco gioco è oramai scoperto. Se Cosa nostra e la Cosa nostra 2.0 del latitante Messina Denaro pensava che bastava isolare i pochi coraggiosi creando bugie e deserti attorno a loro per avere partita vinta, la risposta oggi che arriva è dura e pesante, i coraggiosi non sono pochi e in ginocchio non c’è nessuno. Cosa nostra trapanese pensava che bugiarde parole messe in giro potevano determinare la morte di tanti vivi , no non è così, nonostante tutto da oggi a Trapani possiamo ricominciare a dire che la verità esiste e non è quella dei mafiosi, ma dei tanti giovani che affolleranno , riempiendole, le piazze e le strade della città. Giovani e meno giovani che sanno benissimo come i temi della legalità sono gli unici che onestamente possono tenere unite le fette di questa nostra società. Giovani e meno giovani che vogliono riprendersi quello che di più bello c’è nel valore delle donne e degli uomini di questa terra, l’onore. La mafia da secoli si è appropriata di questo onore per creare una associazione carica di sangue e di morti ammazzati, l’hanno chiamata onorata società. A Trapani oggi sentiremo dire da tutti i 10 mila partecipanti che l’onore è altra cosa, l’onore è fatto dalla libertà di potersi esprimere, così come vuole la nostra carta Costituzionale. Trapani è ora di svegliarsi, non sei terra di conquista, diceva un coraggioso politico, fedele all’ideale laico e repubblicano, rimasto purtroppo inascoltato, ma quel richiamo è vivo e attuale. Trapani, Sicilia, svegliatevi non potete continuare ad essere terra di conquista della mafia e aggiungiamo anche della massoneria, quella che rivendica il segreto e la riservatezza. Non è più tempo di ombre, è l’ora della luce piena, quella segnata dal primo Sole nel primo giorno di primavera.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.