Il presidente della Fondazione Architetti di Trapani FLG fa le sue valutazioni sulla candidatura dell’unione dei Comuni Elimo Ericini

L’architetto Vito Maria Mancuso, presidente della Fondazione Architetti di Trapani FLG, pone i suoi ringraziamenti e fa le proprie riflessioni su come si sono sviluppate le vicende relative alla candidatura dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini a Capitale Italiana della Cultura 2018.

A conclusione della sfida di Capitale italiana della cultura 2018 , la Fondazione Architetti nel Mediterraneo di Trapani “Francesco La Grassa”, desidera ringraziare pubblicamente i professionisti e i giovani creativi che hanno collaborato alla stesura del progetto Dossier UCEE 2018, arrivato tra i dieci finalisti nella competizione nazionale.

Ringraziamo altresì le personalità ed istituzioni che hanno accompagnato nella parte conclusiva la nostra proposta di “combinare insieme cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale” come riferito dal presidente della giuria ministeriale Stefano Baia Curioni, sulle dieci città finaliste.

Il Dossier UCEE 2018 con il progetto e i relativi crediti, resterà scaricabile dal sito www.architettitrapani.it/fondazione a disposizione della programmazione delle amministrazioni locali e delle prossime generazioni che vorranno intraprendere questa avventura. Pensiamo alla candidatura per Capitale europea della cultura che all’Italia toccherà nel 2033.

Nel febbraio 2016, la nostra Fondazione ha rivolto l’appello per partecipare al bando 2018, a tutti gli attori della proposta culturale del territorio. In molti hanno risposto, altri no.

Nella fase eliminatoria il progetto U.C.E.E. è andato avanti nonostante la presenza di giganti come Spoleto, Benevento, Caserta, supportati da maggiore partecipazione civica e con alle spalle le fondazioni bancarie; città che non sono rientrate in finale.

La Fondazione sin dall’inizio ha pensato ad una candidatura territoriale, definitasi all’uscita del bando il 31 marzo 2016, con la manifestazione d’interesse da parte dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini.

Nonostante il bando non fosse praticabile da parte di un’area vasta, la Fondazione ha cooptato nel progetto la condivisione delle Città di Trapani, Caltafimi-Segesta e del Comune di Favignana, che hanno messo a disposizione del progetto le proprie strutture culturali.

Il lavoro progettuale, durato un anno, ha ricevuto l’adesione del Professore Antonino Zichichi Presidente dell’ Ettore Majorana Foundation and Center for Scientific Culture di Erice- Ginevra, e il contatto con Malta Capitale Europea della Cultura 2018 tramite il presidente della Fondazione Valletta 2018.

In caso di vittoria, avremmo organizzato degli eventi paralleli tra questi due fari del Mediterraneo.

Il titolo Capitale italiana della cultura 2018, è stato vinto dal nostro gigante vicino, Palermo, e a detta della commissione ministeriale, il progetto trapanese e quello palermitano avevano (ovviamente) dei punti in comune.
La candidatura trapanese per sei mesi è apparsa nei media nazionali ed internazionali e resterà nella rete globale per molto tempo: quanto costerebbe questa promozione del territorio nel libero mercato? E’ costata il nostro volontariato, le spese delle due trasferte romane da parte dell’Unione dei Comuni e una piccola sponsorizzazione del Distretto Turistico.

Ha vinto la Sicilia, nel nostro piccolo abbiamo vinto anche noi, presentando a nove sindaci del territorio il metodo partecipato e contemporaneo di pensare lo sviluppo dei territori e non le solite postazioni individualiste che dicono di far cose, ma che mantengono agli ultimi posti delle statistiche, la qualità della vita delle nostre città.

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