La CGIL difende l’Ipab di Alcamo dagli attacchi dell’Amministrazione

cgil-e-surdiALCAMO. Risponde duramente la CGIL di Trapani, tramite il suo segretario provinciale Vincenzo Milazzo, alle accuse del Consiglio Comunale e del Sindaco di Alcamo in merito ad un sovraffollamento dei dipendenti presso l’ Ipab Pastore e S. Pietro di Alcamo.

Nonostante la condivisione – si legge nella nota stampa – di alcune peculiarità emerse durante l’ultimo incontro con il Sig. Sindaco, emerge dalle dichiarazioni, che il probabile motivo principale del degrado in cui versa l’Ente in oggetto sia attribuibile al “sovraffollamento dei dipendenti”. Intendiamo informare ancora una volta le SS.LL., che la forza lavoro dell’Ipab è quasi totalmente composta da personale precario e part-time, che con grande professionalità ed abnegazione ha consentito ancora ad oggi la normale attività assistenziale e organizzativa dell’Ente.

Basterebbe – prosegue il comunicato della CGIL – solo andare a guardare gli atti custoditi all’interno della stessa per comprendere qual è, a ns. giudizio, il vero motivo di tutto ciò, se lo stesso Ente ha ripetutamente dichiarato l’insufficienza del personale utilizzato con il ricorso spesso all’impiego di suore, che guarda caso non facevano volontariato, ma venivano quasi regolarmente retribuite. Se è vero, come è vero, tra l’altro dalla scrivente più volte evidenziato, che per la gestione Amministrativa, diretta dai C.d.A. che nel tempo si sono succeduti, questi hanno utilizzato le risorse dell’Ente, a ns. giudizio, probabilmente in maniera poco oculata, non si comprende come mai oggi le colpe vengano attribuite solo alla forza lavoro, tra l’altro mal retribuita.

Invitiamo per questo verificare attentamente l’utilizzo delle risorse economiche dell’Ipab per comprendere che i veri motivi potrebbero attribuirsi ad una cattiva gestione Amministrativa. Sono certo che vorranno rispettare la dignità di tutto quel personale che ancora oggi asettico da condizionamenti politici fa il proprio dovere nell’interesse della Comunità Alcamese, ma soprattutto dei minori assistiti dalle Comunità cui la stessa Ipab è demandata. Abbiamo più volte scritto e sollecitato un chiarimento con i C.d.A. ma abbiamo soprattutto più volte sollecitato gli stessi ad un utilizzo più razionale delle risorse economiche disponibili.

Siamo sicuri – conclude la nota – che sulla vicenda, in relazione all’autorevolezza di un Amministrazione che vuole fare chiarezza su argomenti delicatissimi, questa riveda le proprie posizioni a garanzia di chi onestamente ha lavorato e sta lavorando per un obiettivo comune (l’Assistenza), con grande professionalità, serietà e nel rispetto dei ruoli.

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