Caso Papania, la Procura presenta appello

La sentenza del gup Fontana impugnata dal pm Belvisi

papaniaCi sarà un processo di appello dopo la sentenza di primo grado pronunciata dal gup Lucia Fontana lo scorso mese di aprile. Oggetto del dibattimento, svoltosi col rito abbreviato, il voto di scambio che segnò le amministrative del 2012 ad Alcamo. Un processo che si concluse con una sonora smentita per l’accusa, inizialmente condotta dal pm Rossanna Penna che poi dichiarò l’astensione (quando carte del fascicolo processuale furono stranamente trovate dalla Finanza nel corso di una perquisizione nel possesso dell’ex senatore Papania, principale imputato) passando il fascicolo al pm Belvisi, e cioè l’assenza di una associazione a delinquere finalizzata alla conquista illecita del voto. Per il gup, che lo scorso 22 settembre ha depositato le motivazioni della decisione, in occasione delle elezioni amministrative del 2012, quelle che videro vincere nella corsa a sindaco Sebastiano Bonventre, superò di una trentina di voti l’avversario Niclo Solina, ci fu solo voto di scambio, condotto facendo accreditare al banco delle opere di carità alcune associazioni – Aida, Legalità e trasparenza, Il Senso della vita – che durante la campagna elettorale distribuivano alimenti agli indigenti per “comprarne” così il voto. E per voto di scambio furono condannati l’ex senatore del Pd Nino Papania, Massimiliano Ciccia, storico braccio destro di Papania, Giuseppe Bambina , Filippo Renda e Giuseppe Galbo. Per il gup durante la campagna elettorale del 2012 furono compiute azioni mirate ad “acquistare” il voto, attraverso la distribuzione delle classiche buste con la spesa bella e pronta, alimenti, pacchi di pasta, utilizzando il veicolo del “banco delle opere di carità”. Adesso l’appello firmato dal pm Belvisi, contro intanto l’esclusione del reato di associazione a delinquere, a carico di Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda e delle responsabilità di concorso esterno in associazione a delinquere a carico quest’ultimo reato dell’ex senatore Papania e del suo fidato factotum Massimiliano Ciccia. L’appello riguarda le assoluzioni pronunciate per i reati di associazione a delinquere a carico di Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo Filippo Renda e contro l’assoluzione dal reato di concorso esterno per Papania e Ciccia. Il giudice Fontana, si ricorda, sentenziò inoltre che truccare il risultato elettorale col voto di scambio ha prodotto un danno agli elettori, e così i 112 elettori alcamesi costituiti parte civile cadauno dovranno avere dai condannati 100 euro, questa la misura economica del danno procurato dagli imputati condannati. Diecimila euro dovrà avere invece il candidato battuto al ballottaggio, a causa sempre del voto di scambio, l’avv. Niclo Solina, quattromila euro invece per il Comune di Alcamo. Peraltro appello alla sentenza del gup Fontana era stato preannunciato già all’atto della lettura del dispositivo dai difensori dei condannati. Il voto del 2012 è anche oggetto di un altro processo che si sta svolgendo dinanzi al giudice monocratico Franco Messina. Ancora per voto di scambio. Imputati in questo dibattimento sono ancora l’ex senatore Papania e Massimiliano Ciccia, nonché Giuseppe e Leonardo De Blasi, Giuseppe Di Gaetano , Davide Piccichè, Giovanni Renda e Leonardo Vicari.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.