Incendiata auto a giornalista

Vittima lo scrittore Salvatore Mugno, indagano i carabinieri

Mugno_SalvatoreUn incendio doloso ha distrutto nella notte a Bonagia, frazione di Valderice, l’automobile, una Fiat “Punto”, del giornalista e scrittore Salvatore Mugno. Sull’episodio sono in corso indagini da parte dei carabinieri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Trapani. L’incendio, comunque, è stato domato dallo stesso proprietario, con l’aiuto di un vicino di casa. “L’auto, dotata di impianto gpl, ha rischiato di esplodere”, ha detto Mugno, autore di una decina di libri sulla mafia e anche teste nel processo di primo grado per l’omicidio del sociologo Mauro Rostagno. “Un paio di anni addietro ho ricevuto una lettera minatoria – ha aggiunto lo scrittore -. Vedremo cosa verrà fuori dalle indagini”. Solidarietà al giornalista Mugno è stata espressa dal circolo Articolo 21 di Trapani: ” Un atto spregevole e grave, che condanniamo fermamente. Mentre esprimiamo solidarietà al collega, siamo sicuri che gli investigatori dei Carabinieri,che abbiamo saputo essersi subito messi al lavoro , sapranno chiarire le circostanze criminali e criminose. Auspichiamo che il responsabile o i responsabili vengano presto individuati. Se si tratta di una intimidazione riferita all’attività giornalistica e letteraria del professore Mugno ci riteniamo tutti noi giornalisti al pari del collega Mugno oggetto della intimidazione, agli autori diciamo che nessuno di Noi è disponibile a retrocedere nella propria attività e questo lo diciamo convinti anche di interpretare la volontà del collega Salvatore Mugno”.

“E’ un gesto vile e intimidatorio nei confronti dello scrittore che si è sempre posto come una voce libera del territorio”. Così commentano il grave accaduto i vertici regionale e provinciale del sindacato dei giornalisti. “I suoi libri, frutto di lunghi studi e approfondite ricerche – dicono Alberto Cicero e Giovanni Ingoglia – hanno contribuito a fare luce e chiarezza su molte inchieste di mafia e su molti dibattimenti dei Tribunali trapanesi e non solo, e nello stesso tempo hanno tracciato, con coraggio, connivenze e legami pericolosi esplorando vicende che spesso sono sfuggite alla cronaca”. Ed ancora : “Alberto Cicero e Giovanni Ingoglia, segretario regionale e provinciale dell’Associazione della Stampa, condannano con fermezza il grave atto criminale, sono vicini al collega a cui esprimono solidarietà e confidano che l’intervento della magistratura e dei carabinieri possa fare luce al più presto su una vicenda che preoccupa tutti i giornalisti che, con difficoltà, ogni giorno si occupano di fatti riguardanti la criminalità organizzata”.

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