Pitò (Alcamo Cambierà) si sfoga sui social sulla questione comunicazione del Movimento 5 stelle

gino pitòALCAMO. Gino Pitò è stato molto attivo sui social sia durante la campagna elettorale che in questi primi mesi di nuova amministrazione ad Alcamo. Buona parte delle comunicazioni passano anche da lì, come ormai succede per quasi tutti i gruppi politici. Eletto nelle file di Alcamo Cambierà, costola di Abc, l’ingegnere Pitò non risparmia ragionamenti e riflessioni su nessun tema e lancia le proprie riflessioni sia su ciò che compete il suo campo di lavoro, sia sulle tematiche che ritiene più importanti.
Tacciato di essere troppo presente sul gruppo facebook del movimento 5 stelle cittadino ha deciso di pubblicare altrove la sua riflessione, che di seguito riportiamo interamente:

“Scrivo qui, quasi in segreto. Sulla mia bacheca, questa comunicazione la vedranno solo 4 “risicati” amici e poi, che importanza vuoi dare a uno che ancora deve diventare adulto e deve dimostrare maturità. Non metto questo post da nessuna parte per non urtare la suscettività di parecchi e per non disturbare la luna di miele in corso.
Ma una mia personalissima riflessione la vorrei fare sul modo di comunicare in politica. Così, per promemoria e per imparare. Bisogna sempre imparare da chi è più bravo. Insomma scrivo per me stesso.
Accade questo:
1) Il M5S osteggia un provvedimento del governo Renzi (non sono renziano, ma ogni tanto qualcosa di giusto esce dal governo e bisogna dirlo) in parlamento e nei vari voti (commissione, camera , senato) vota contro o si astiene. Si tratta della norma sul “sostegno per l’inclusione attiva” – nulla a che fare col “Reddito di cittadinanza”.
Ripeto, il M5S vota contro o si astiene e osteggia il provvedimento in tutti i modi possibili
2) Il governo (ripeto nazionale, insomma, quello di Roma per capirci) approva e invita i comuni a mettere in moto le procedure per pubblicizzare la misura presso gli interessati (i più poveri, che spesso sono anche i meno dotati di strumenti culturali)
3) Parallelamente l’Italia viene spazzata da un ciclone elettorale fatto di parole d’ordine e slogan (sui contenuti mi astengo, prima o poi scrivo perché sono così perplesso). Uno degli slogan elaborati dalle menti più raffinate della comunicazione (non necessariamente politica) è “Nessuno resti indietro”. Bello, ad effetto, da riempire di contenuti ma buono a livello comunicativo. Se chiediamo a 100 persone tutte ci diranno che è uno slogan del M5S
4) Il comune di Alcamo (dopo le elezioni, legittimamente occupato dal M5S – la legge è legge e l’esito delle elezioni si commenta ma non si contesta) pubblica la comunicazione del governo Renzi (quello brutto, sporco e cattivo) col logo del Comune e CON LO SLOGAN DEL M5S “NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO”
5) In pubblicità non contano i fatti contano i messaggi, a volte subliminali, a volte emozionali, a volte inconsci.
6) A un pubblico non dotato di particolari strumenti culturali il messaggio che arriva è questo: ecco il M5S appena vinte le elezioni ad Alcamo ha fatto qualcosa di bello per i cittadini non considerando che ad oggi 24/8/2016 il comune non è dotato di bilancio di previsione (previsione !?!) per il 2016 e che nulla ma proprio nulla si può fare.
7) Ho imparato qualcosa: ho imparato come si fa a far passare una misura nazionale per locale e come si fa a far passare un provvedimento del PD per un provvedimento del M5S.
8) Mi sono arricchito di nozioni che non avevo, sapete, per la mia giovane età debbo ancora imparare i meccanismi della politica. Credevo che fossero altri ma debbo ricredermi, quelli che funzionano sono questi.
Posso solo augurarmi che “nessuno deve rimanere indietro” diventi un programma politico quotidiano che crei sviluppo, occupazione mediante gli strumenti che il comune ha: pianificazione urbanistica, regolamentazione attività edilizia, utilizzo del bilancio comunale con lo sguardo sempre rivolto agli ultimi, servizi alle famiglie sempre più efficienti e a minori costi…
Insomma che davvero nessuno rimanga indietro.
Ma, da cittadino alcamese mi è dispiaciuto vedere una comunicazione ufficiale (su una pagina ufficiale Facebook del Comune) con lo stemma del Comune (di tutti i 46000) con lo slogan di una sola parte politica.
Una questione di stile.
Ma quello o ce l’hai o non ce l’hai.”
Gino Pitò, Consigliere di Alcamo Cambierà.

Parole forti e accuse ben precise che già in molti stanno muovendo al movimento, in considerazione del fatto che anche esso usa prevalentemente facebook come canale per le comunicazioni ufficiali del gruppo e talvolta anche dell’amministrazione stessa.

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