Le verità e le preoccupazioni dell’antiracket

centro tpL’associazione trapanese invita a vigilare sull’assegnazione dei beni.

Con un comunicato stampa l”associazione antiracket e antiusura di Trapani – presieduta dal prof. Enzo Guidotto – è intervenuta in merito ai criteri di assegnazione “da parte di alcuni sindaci (Trapani e Valderice) di beni confiscati alla mafia”. “In particolare – si legge – le perplessità riguardano l’assegnazione di beni ad una cooperativa i cui vertici sarebbero indagati dalla Procura della Repubblica di Trapani, nell’ambito di un’articolata inchiesta che coinvolge la macchina dell’accoglienza degli immigrati”. Il comunicato è stato diffuso a poche ore dall’inaugurazione a Trapani, in contrada Cipponeri, di un centro polifunzionale per l’integrazione, costruito su terreno confiscato al boss mafioso Francesco Pace. La gestione del centro è stato affidato alla coop Badia Grande. A Valderice una porzione di un terreno confiscato all’imprenditore mafioso Tommaso Coppola oggi viene utilizzato come attività formativa, in agricoltura, per gli ospiti del centro di Bonagia gestito come centro Sprar. L’associazione antiracket interpellata ha confermato che il riferimento contenuto nel comunicato era rivolto proprio alla coop Badia Grande e ai rapporti tra Comune di Valderice e Sprar. lla convenzione valdericina con . Nel comunicato ufficiale l’associazione antiracket e antiusura di Trapani conclude: “si auspica un maggiore controllo da parte di tutti gli organi competenti, in materia di assegnazione e gestione di beni sequestrati e confiscati, al fine non solo di un rigoroso controllo di legalità ma anche per non perpetuare condizioni di sfiducia da parte delle forze sane della società civile”.

 

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.