Castelvetrano, arriva Messineo nella città del bluff

Messineo ErranteCrocetta nomina l’ex procuratore commissario al posto del disciolto Consiglio ma in città si parla di bluff…pensando però ad Errante

Non ce ne voglia l’ex procuratore Messineo, ma la sua nomina a commissario che sostituisce l’autoscioltosi Consiglio comunale di Castelvetrano, ci sembra un altro dei colpi ad effetto ai quali il Governatore Crocetta da tempo ci ha abituati. Probabilmente altro senso avrebbe avuto la nomina se Messineo doveva occuparsi dell’amministrazione, sempre da commissario straordinario, ma come ben si sa il sindaco Errante su ordine del ministro Alfano ha fatto sciogliere il Consiglio guardandosi bene dal dimettersi anche lui. Se il famoso Lillo Giambalvo è diventato consigliere comunale lo deve solo e soltanto ad Errante, ma anche ai 250 elettori che lo hanno sostenuto. Giambalvo fu candidato nelle lista “Fli” di Errante, primo dei non eletti entrò in aula dopo la nomina a vice sindaco di quel Giuseppe Rizzo che l’indomani dell’assoluzione di Giambalvo non le mandò a dire alla magistratura, andando giù pesante, non per l’assoluzione ma per l’arresto che era stato compiuto ai danni di Giambalvo, e proprio quando Giambalvo prima della sventura giudiziaria si insediò in aula trovò Errante ad aprirgli le braccia e a fare un intervento come se in aula fosse arrivata chissà quale cima d’intelligenza …della politica. Il bluff di Errante. La trovata del bluff non è nostra ma di un gruppo di ex consiglieri che ne hanno descritto i tratti caratterizzanti. La nota è firmata da Ciccio Bonsignore, famoso per avere affrontato rimettendoci le penne la troupe de Le Iene, dall’ ex presidente Vincenzo Cafiso, da Pasquale Calamia, Francesco Calcara, Monica Di Bella, Bartolomeo La Croce, quello che si stava strozzando pur di riuscire a buttare fuori dal “palazzo” sempre Le Iene, Maurizio Piazza, Giuseppe Zaccone e Ninni Vaccara che è indicato come uno dei candidati alla successione ad Errante. “E’ stato tutto un bluff” scrivono i consiglieri che provano a fare un po’ di cronistoria. Il succo però è questo, Errante ha indotto la maggioranza a lui vicina a dimettersi, facendo fare agli stessi marcia indietro rispetto agli opposti propositi, avendo come obiettivo quello di trovarsi l’unico uomo al comando. Ovviamente per permettere il bluff, descritto però quasi fosse un “colpo di stato”, Errante può avere dovuto sottoscrivere con gli ex consiglieri un “patto” garantendo che niente e nessuno potrà più fargli da ostacolo: “E’ chiaro – scrivono con tanto di punto esclamativo i consiglieri da Cafiso a Vaccara – Si è giocato alle spalle della democrazia e della rappresentanza popolare , per fare rimanere solo il sindaco a governare , libero dall’opposizione e da ogni controllo amministrativo. Abbiamo sacrificato la democrazia , per dare rispetto e dignità al ruolo di consigliere comunale e all’intera città e non per far rimanere il sindaco e la sua giunta senza opposizione e controllo politico. Il sindaco Errante abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità , che nel caso Giambalvo sono dirette , precise e dettagliate . Rispetti le sue parole e non trovi altre scuse per continuare un mandato , gravemente macchiato , da continue erogazioni di contributi ad associazioni, di cui l’opposizione aveva presentato opportuna interrogazione e perfino mozione di sfiducia ad un componente della sua giunta e delegittimato da perdite di finanziamenti pubblici , da continui cambi di maggioranza e di coalizione , ben diversi da quella che gli elettori avevano scelto e votato , da scelte politiche sbagliate e da continui cambi di dichiarazioni sempre diverse e contrastanti con quelle precedenti”. Il documento è stato diffuso prima ancora che si sapesse dell’uscita crocettiana, non Benedetto ma Rosario, con la nomina di Messineo. Non sappiamo se a questo punto gli ex consiglieri che si sono schierati per il voto anticipato mantengono o meno la posizione, ma abbiamo seri dubbi che il commissario Messineo da solo possa essere in grado di arginare l’amministrazione Errante. Noi pensiamo che il commissario Messineo finirà con l’essere un pure attento lettore delle delibere proposte dalla Giunta a lui che rappresenterà il Consiglio comunale, ma a parte le verifiche di legge e amministrative difficilmente riuscirà a leggere tra le righe, compito che è proprio di un consesso non di un commissario che dovrà peraltro operare col sostegno degli stessi funzionari che dovranno dividersi tra il suo ufficio e quello della Giunta, e che difficilmente possono sdoppiarsi. Per questa ragione la nomina del procuratore Messineo non ci esalta, ma semmai ci scoraggia sul futuro prossimo della città di Castelvetrano. Speriamo che la commissione nazionale antimafia arrivi presto a Trapani, inducendo il sindaco Errante a lasciare così come lui ha fatto intendere di voler fare dopo che sarà sentito. Ma ad una persona alla quale i bluff sono andati bene ci è impossibile dire che non torni a giocare con un nuovo bluff.

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