“La favola” delle Regie Trazzere di Sicilia. Capitolo II – Parte III – I Normanni – Le strade della Sicilia orientale attraversate da Idrisi e descritte nel libro di Ruggero (1154)

 Di Antonino Messana

Continuiamo con l’opera del geografo arabo Idrisi al servizio di Ruggero II.

LE STRADE ED I PAESI DELL’ENTROTERRA DELLA SICILIA ORIENTALE.

            Riprendo volentieri il cammino di Idrisi attraverso la Sicilia orientale, avendo già illustrato e sommato i percorsi dei tre lati costieri e, parzialmente, quelli all’interno della Sicilia occidentale. Infatti, abbiamo riportato nella parte precedente il cammino di Idrisi partito da Palermo e terminato nel cuore della Sicilia, cioè a Caltanissetta, Enna e Licata come linea di demarcazione tra occidente e oriente. Abbiamo pure calcolato la misura complessiva di lunghezza dei percorsi in km 2.329,55 al fine specifico di inseguire, perlomeno, 11.500 Km di strade senza considerare, provvisoriamente quell’egual numero, ripeto, di circa 11.500 Km di favolose trazzere disegnate dal competente Ufficio Trazzere.

            Chiaramente, i 2.329,55 Km non sono oro colato, e sicuramente sono suscettibili di variazioni. Da rilevare, che le eventuali variazioni in più o in meno non condizionano il fine di questo lavoro, per il semplice motivo che non stiamo ricercando il percorso esatto di ogni singola strada, ma ricerchiamo, con molta approssimazione, 12.000 Km. di trazzere o, perlomeno, strade che percorrono tutto il territorio siciliano. Il lettore che vuole conoscere l’esattezza delle singole strade può consultare il Santagati citato anche in bibliografia ricco di note, dove l’autore evidenzia le misure dei percorsi errati, riportando quelle esatte.

            Adesso mi riallaccio al cammino di Idrisi, con la certezza che sicuramente stiamo imparando a conoscere, palmo a palmo, la Sicilia e le sue vie di comunicazioni. Ecco le successive tappe interne.

Da Castrogiovanni a M.h.hàn(18 miglia)Qasr(Calascibetta 15miglia). Miglia 33.

castrogiovanni trazzere

Da M.h.hàh a Sutera(15 miglia)Girgenti(36 miglia secondo il seguente percorso: Sutera, Ghardhutah-al-Minshàr-Canicattì-Girgenti). Da Sutera a Castronovo(miglia 24).Miglia 75.

Canicatti trazzere

Da Girgenti a Qarqudhi (Sommatino18miglia) Naro (24miglia) Girgenti (12miglia) Caltanissetta(21 miglia) Qarquidhi(15 miglia). Miglia 90.

 

Trazzere Caltanissetta

Sha’rà Nizàr sovrastante Ganci(1,5 mjglia)al-Hamman(1 miglio)Haraqah(6 miglia). Miglia 8,5.

Ganci Trazzera

Qarqudhhi-Butera(12 miglia)Garsiliato(12 miglia)Piazza(10 miglia). Miglia 34.

Butera Trazzera

Da Piazza a Qarquhi(15 miglia)Pietraperzia(15 miglia)Castrogiovanni(12 miglia). Miglia 42.

castrogiovanni trazzere

Pietraperzia-Garsiliato(25 miglia);Pietraperzia-Caltanissetta(7 miglia). Miglia 32.

Pietraperzia Trazzera

Garsiliato-Caltagirone(10 miglia)Ragusa(25 miglia)Scicli(12 miglia). Miglia 47

Ragusa Caltagirone Trazzere

Ragusa-Mare di Ragusa(12 miglia); Ragusa-Scicli(12 miglia)Modica(8 miglia)Ragusa(5 miglia). Miglia37.

ragusa trazzere

Modica-Buscemi(16 miglia)Ragusa(15 miglia): Buscemi-Lentini(24 miglia)Vizzini(25 miglia). Miglia 80.

modica buscemi trazzere

Ragusa-Vizzini(20 miglia); Garsiliato-Vizzini(25 miglia);Vizzini-Buscemi(15 miglia). Miglia 60.

Ragusa Vizzini

Buscemi-Noto(30 miglia)Distanza dal mare direzione Malta(20 miglia): Noto-Pantalica(19 miglia). Miglia 69.

Pantalica Trazzere

Pantalica-Siracusa(19 miglia)Lentini(12 miglia)Mineo(24 miglia). Miglia 55.

Pantalica Siracusa Trazzere

Mineo-Vizzini(14 miglia); Mineo-Caltagirone(10 miglia); Mineo-Qal’at al-far(3 miglia); Mineo-Malgia Khalìl(9 miglia).Miglia 36.

Mineo Vizzini Trazzere

Malgia Khalìl-Caltagirone(9 miglia); MalgiaKhalìl-Castrogiovanni(24 miglia).Miglia 33.

Malgia Caltagirone Trazzere

Mineo-Buccheri(18 miglia)Lentini(20 miglia);Buccheri-Buscemi(20 miglia). Miglia 58.

Mineo Buccheri Trazzere

Castrogiovanni-Piazza(20 miglia);Piazza-Pietraperzia(15 miglia);Pietraperzia-Garsiliato(12 miglia). Miglia 47.

castrogiovanni petraperzia trazzere

Malgia Khalìl-Paternò(20 miglia);Buscemi-Palazzuolo(2 miglia)Qiri(22 miglia); Piazza-Aidone(9 miglia Miglia53.

Malgia Paternò Trazzere

Aidone-Castrgiovanni(15 miglia);Aidone-Malgia Khalìl(10 miglia);Castrogiovanni-Tavi(10 mglia). Miglia 35.

Aidone Trazzere

Tavi-Iudica(12 miglia)Aidone(12 miglia);Iudica-Malgia Khalìl(13 miglia); Tavi-San Filippo di Argirò(11miglia) Centorbi( Adrano15 miglia). Miglia 63.

Malgia Aidone Trazzere

Centorbi-Adernò(13 miglia)Paternò(6 miglia)Santa Anastasia oggi Motta(7 miglia)Lentini(19 miglia). Miglia 45.

Centorbi Trazzere

Vicari-Pitirrana(9 miglia)Sclafani(5 miglia)Caltavuturo(6 miglia)Polizzi(5 miglia) Petralia(6 miglia)Maqarah(8 miglia). Miglia 39.

Vicari Trazzere

Maqarah-Sperlinga(10 miglia)Nicosia (12miglia)Traina(12 miglia)Cerami(8 miglia)Capizzi(9 miglia)Geraci(15 miglia). Miglia 66

Geraci Sperlinga Trazzere

Geraci-Petralia(10 miglia);Geraci-Rocca di Basilio o Ruqqah Basili(9 miglia)Isnello(10 miglia). Miglia 29.

geraci petralia trazzere

Isnello-Polizzi(6 miglia); Isnello-Collesano(9 miglia)Cefalù(8 miglia); Collesano-Termini(15 miglia); Rocca S. Basilio-Tusa(10 miglia). Miglia 48.

isnello polizzi trazzere

Traina-Maniaci(20miglia)Adernò(20miglia)Randazzo(10miglia)Castiglione(20 miglia).Miglia 70.

traina trazzere

Mascali-Taormina(6miglia);Randazzo-Montalbano(20miglia);Montlbano-Mangiabah o Galati(10 miglia)San Marco(7 miglia). Miglia 43.

mascali taormina

San Marco-San Fratello(5 miglia)Caronia(14 miglia)Qal’at al-qawarib(9 miglia)Tusa(7 miglia)Cefalù(12 miglia). Miglia 47.

san marco san fratello trazzere

Messina-RoccadiRametta(9miglia)Monteforte(4miglia)Mialazzo(15miglia);Monforte-Miqus(15 miglia).Miglia 43. Questo Miqus è luogo tra Messina e Taormina e vi si accede per sentieri impervi.

messina rocca trazzere

Locadi-Tripi(15 miglia)Monforte(20 miglia);Tripi-Montalbano(12 miglia)Mojo(10 miglia)

locadi tripi trazzere

Idrisi chiude il viaggio con queste testuali parole: “Qui ha termine la descrizione della Sicilia. Non si conosce sulla superficie della terra un’isola che racchiuda maggior numero di paesi, né territori più prosperi. Ora non ci rimane che descrivere i suoi porti, ad uno ad uno, e le loro distanze in miglia o in giornate di cammino. E ci assista il Signore”.

Questo lungo e pittoresco viaggio in Sicilia che ho percorso assieme a Idrisi non solo mi ha sorpreso, ma essenzialmente mi ha destato tanta meraviglia che mi ha pure commosso. In primo luogo, abbiamo conosciuto una primissima rappresentazione di un mappamondo senza eguali fino a quell’epoca. Infatti, la tavola Peutingeriana è primordiale rispetto a quest’ultima, ma la rappresentazione è diversa. Poi, è sorprendente apprendere che la terra di Sicilia e le sue città hanno il primato assoluto rispetto alle popolazioni del resto del mondo di quel tempo. Infine, abbiamo conosciuto tutte le città e scoperto, pure, la lunghezza complessiva dell’intera rete viaria di Sicilia. Infatti, alla fine della corsa, come prima cosa ho fatto la conta dei siti visitati che ho segnato col puntino rosso nella carta sottostante di Santagati, trovando con meraviglia il numero di ben 132 paesi.

sicilia arabo normanna trazzere

 

Poi, ho calcolato le singole lunghezze delle strade attraversate. Ecco il risultato: La somma dei percorsi sopra indicati ammonta a miglia 1.440,50; assommando i precedenti risultati delle relative vie costiere e vie interne occidentali, si ottiene il totale dell’intera rete viaria siciliana. Ecco lo sviluppo: chiunque può controllarlo e segnalare eventuali errori: miglia584+596,50+1.440,50=2.621X1.972,80:1.000=5.170,71 Km. Quindi, Idrisi avendo percorso in lungo ed in largo la Sicilia , ha attraversato strade di collegamento da città a città per complessivi 5.170,71 Km.

.           Anche a questo punto siamo arrivati ad un altro “dunque”. Intanto osserviamo, con maggiore attenzione la mappa sopra riportata, corredata di piccoli cerchi di colore rosso che indicano i siti e le città. Si nota, a colpo d’occhio, che l’isola ha numerose città disseminate in tutto il territorio. Nelle epoche precedenti, primitive, greche e romane, abbiamo visto che la popolazione era insediata essenzialmente, nelle zone costiere, il territorio interno era un deserto. Solo con l’epoca più felice del passaggio della Sicilia ai Bizantini, l’interno del territorio cominciò a popolarsi con la formazione dei latifondi. Adesso, osservando la mappa in parola vediamo una tendenza inversa, l’interno è abbastanza popolato e la zona costiera non ha subito incrementi. Quindi, la rete viaria era completa e le città erano ben collegate. Purtroppo, Idrisi non ci ha chiarito il tenore delle strade attraversate. Tuttavia, in alcune città ha scambiato i cavalli, lasciandoci intendere che ha viaggiato cavalcando dei cavalli. Non c’è accenno alla percorribilità e larghezza delle strade.

Dopo questa premessa, ecco il “dunque”. Se prendiamo in considerazione quest’ultima lunghezza dell’intera rete viaria della Sicilia di km. 5.170; allora, dove possono essere sistemate nella mappa in argomento, gli altri 11.500 Km. di Regie Trazzere di circa 38 m. di larghezza, disegnate e pretese dall’Ufficio Trazzere?  A me non pare che, in quell’epoca nel territorio ci fosse ancora un simile spazio per accogliere in lunghezza ed in larghezza cotanta strada.Peraltro, ammesso e non concesso che tutte le strade percorse da Idrisi fossero Regie Trazzere, resterebbero ancora da inserire altre 6.330 Km. Dove inserirli in mappa? In ultima analisi, anche se nel territorio ci possa essere tale smisurato spazio per altri sei o settemila Km. di Trazzere od anche strade utilizzando, magari, vie, viuzze, strade vicinali, ecc., è impossibile credere che l’intero territorio fosse tutta una Trazzera. Ne deriverebbe che l’intera Sicilia risulterebbe sommersa da allevamenti e pastori.

Mutatis mutandis, qual’era l’indice di densità abitativa in rapporto a così tanta rete viaria e così tanta diffusa pastorizia?

Non sono stato in grado di trovare un dato certo sulla popolazione siciliana in epoca normanna; tuttavia, ho letto che alcuni storici, pur non riportando un dato sul numero degli abitanti, hanno sostenuto che la conquista normanna è stato un vero e proprio disastro dal punto di vista demografico e che ne risultò un impoverimento umano rispetto al territorio. Si sono verificati i seguenti eventi: le morti a causa della guerra, le deportazioni di circa 20.000 sudditi musulmani a Lucera , il rientro dei musulmani nei paesi d’origine ed infine, l’apporto delle popolazioni lombarde immigrati in Sicilia. Il bilancio finale non l’ho trovato. Notizie certe in materia demografica si ritrovano solo nel XV secolo con il consolidamento dell’uso dei “riveli”. Pur tuttavia il Tesoriere a pagina 52 della “Viabilità antica…”parla di crisi demografica che aveva subito l’isola prima della dominazione araba e così si esprime: la popolazione complessiva, fino al VI secolo, da stime abbastanza valide, risultava non superiore a trecentomila o quattrocentomila abitanti e soltanto verso il 1500 superò i cinquecentomila.

Negli scritti di Carmelo Trasselli ho letto che la popolazione totale della Sicilia nel 1439 era solo di 290.000 unità, gravitante in massima parte sulle regioni costiere , con l’abbandono relativo delle zone agrarie interne. Altri dati riscontrati affermano che la popolazione dell’isola, secondo i censimenti generali di beni e di anime (riveli), ebbe un forte incremento nel 1500 con il seguente sviluppo: nel 1505, 580.000 divenuti 989.401 nel 1583 e 1.094.671 nel 1606. La maggior parte degli abitanti risiedeva in grandi e medi centri. Infine, altro dato relativo alla popolazione di Sicilia l’ho ricavato nel Grande Dizionario Enciclopedico-UTET ove si legge: Nel 500 a.C. la popolazione dell’isola era valutata approssimativamente intorno ad un milione di abitanti. In seguito si verificarono notevoli sbalzi dovuti alle invasioni araba e normanna a pestilenze ed a guerre interne. Nel 1748 la popolazione ammontava a 1.310.743.

I dati sulla popolazione siciliana sopra riportati, a me sembrano quasi concilianti e concordanti. Quindi, azzardo l’ipotesi che ai tempi del geografo Idrisi la Sicilia era popolata da 350.000 abitanti. Qui lo dico e qui lo nego, se qualcuno mi mostra un dato ufficiale.

Stando così le cose, i 5.200 Km. circa, da me calcolati (ripeto non con esattezza matematica), delle strade dell’intera Sicilia attraversate da Idrisi nel suo viaggio non solo sono adeguati in rapporto alla popolazione esistente per favorire gli spostamenti di uomini e cose, ma potrebbero essere pure esuberanti. Invece gli 11.500 Km di trazzere sono impossibili.

Infine, per altra ed ultima conferma sulla viabilità araba-normanna Tesoriere rievoca i collegamenti postali o stazioni di posta in cui avvenivano le consegne e gli scambi di merci, mercanzie e posta dirette ai vari centri. A tal fine, la dominazione araba divise la Sicilia in tre grandi Valli o distretti che furono indicati con il Val di Mazara, Val di Noto (dalla città di Neto) e Val Demona o Val Demone (dall’antica città di Demenna). La suddivisione venne fatta in modo da seguire il corso di tre fiumi; l’Imera settentrionale, il Salso o Imera Meridionale ed il Simeto o fiume di Mosè. Inoltre, sempre per facilitare le comunicazioni con i funzionari dislocati nei tre distretti, utilizzando la preesistente viabilità, in particolare le consolari romane, si stabilirono degli itinerari pubblici con stazioni di posta (Rah’al). Ecco la mappa con gli itinerari proposta da Tesoriere.

itinerari epoca araba trazzere

Tesoriere in nota chiarisce: le stazioni, indicate dagli arabi con Rah’al, rappresentano luoghi ove era possibile fermarsi, al termine di una tappa, per riposare e foraggiare le bestie da soma; soltanto alcune di queste, oggi sono riconoscibili come centri abitati. Eccone due esempi tratti dallo stralci della mappa di Santagati già vista sopra, segnati col cerchio verde.

araba trazzere

Molte altre località sono indicate con il prefisso Menzil (Villaggio), Menzil’Amir cioè Villaggio dell’Emiro, corrispondente all’odierna Misilmeri; Qal’at (Castello), per cui si aveva la Rahal Qal’at at Ballut, corrispondente a Caltabellotta, infine il prefisso Qars che sta per fortezza (Qars Yanih, fortezza di Enna). Anche qui segnati rispettivamente in verde.

trazzere arabe

La mappa di Santangati che abbiamo attentamente esaminato è completa, dato che comprende le vie postali in argomento e peraltro indica le voci di Villaggio (Menzil), Castello Qal’at, ecc..sopra citate sulle tracce di Tesoriere.

Come altra fonte letteraria, Uggeri chiude l’epoca normanna con queste testuali parole: concludendo, si nota che, a prescindere da adattamenti locali, il sistema stradale della Sicilia romana persiste nel tempo, risultando in gran parte vitale ancora all’epoca di Idrisi: così, oltre alla Via Valeria, possiamo rintracciare la sicura sopravvivenza delle altre due strade costiere: almeno tra Messina e Siracusa e tra Licata e Marsala.

Lo stesso per i collegamenti interni: resistette in particolare la Via da Palermo ad Agrigento (Tariq in Edrisi, Via Exercitus nel 1180), ma persistono anche la Via da Catania a Enna e la Via da Enna ad Agrigento.

In definitiva, anche in Sicilia il sistema viario romano, pur non avendo avuto il rilievo e l’apparato che ostentò in altre regioni è rimasto l’ossatura portante del paesaggio antropizzato.

Concludendo, visti i percorsi e gli itinerari di Idrisi, considerato che in epoca Araba-Normanna persistono le antiche strade puniche costruite dai romani, allora, come ampiamente sopra dimostrato gli 11.500 Km circa di trazzere reclamati dall’Ufficio Trazzere non sono solo una favola, ma una perfetta burla.

Per anticipare un quadro sommario anche ad un eventuale nuovo o sporadico lettore occasionale, allo scopo di orientarlo e stimolarlo a seguirci fino all’ultimo, aggiungo qualche altro rigo per informarlo in anticipo che le vere strade in Sicilia le hanno iniziati a costruire i Borboni dopo il 1778 e fino al 1860 e poi, quasi interamente ricostruite e completate con il Regno d’Italia dopo l’unicazione del 1861.

Giuseppe Perez già dipendente del governo Borbonico nel 1861, argomentando sulle strade di Sicilia, così scriveva: la prima spinta alla costruzione delle strade di Sicilia fu data dal Parlamento del 1778. La rappresentanza nazionale riunitasi il 5 aprile di quell’anno deliberò di acconciarsi le strade della posta per la ragione di essere le meno sprovvedute di ponti, le più a portata del traffico e della asportazione delle derrate alla capitale ed agli empori e marina, ed infine le più trattabili e confacenti alla comunicazione delle tre valli che formavano la divisione del regno. E però stabilì di eseguirsi le seguenti strade: 1) Da Palermo ad Agrigento con un braccio per lo caricatoio di Siculiana; 2) da Palermo a Sciacca; 3) da Palermo a Mazara con due bracci, uno pel il caricatore di Castellammare e l’altro per la Piazza d’Armi di Trapani; 4) da Palermo a Messina per le montagne con un braccio pel il caricatore di Tusa, ed un altro per Cefalù; 5) da Cefalù a Messina ricomponendosi la strada della marina, e rendendosi carrozzabile nei passi e tratti ove abbisognava; 6) da Palermo a Piazza e Caltagirone con due bracci per i caricatori di Licata e Terranova e pel il contado di Modica; 7) da Caltagirone a Noto con un braccio per piazze d’armi di Siracusa ed Agosta; 8) da Palermo a Catania.

E poiché tutta la estensione di dette strade, secondo un calcolo presuntivo, reputavasi in miglia 700, e la spesa calcolavasi ascendere a scudi settecentomila, cioè scudi mille a miglio, il Parlamento votò un donativo di scudi 24.000 da ridursi in capitale al 4 per 100. Re Ferdinando IV con dispaccio del 25 luglio di quell’anno approvò l’atto parlamentare.

Da evidenziare che tutte le strade elencate sono, essenzialmente, quelle strade del viaggio di Edrisi. Riguardo ai caricatori, essi sono stati già trattati nella VII parte pubblicata il 31 ottobre 2015. Mi fermo qui, con la eloquente mappa di Perez che descrive le principali strade in Sicilia dal 1778 al 1860 con la seguente classificazione: quelle costruite fino al 1824; quelle dal 1824 al 1860 ed, infine, quelle proposte nel 1861.

strade sicilia 1778 trazzere

Fonte:Vincenzo Emanuele Sergio, Giuseppe Perez- UN SECOLO DI POLITICA STRADALE IN SICILIA.
Comparando quest’ultima carta con quella del Santagati che ha ricostruito il viaggio di Idrisi, è chiaro che i percorsi per lo più sono identici e che, anche in quest’ultima mappa, datata 1861, gli 11.500 km di trazzere non esistono.
Adesso esce fuori un dilemma. Qualcuno potrà dire, come ha fatto l’Ufficio Trazzere a disegnare, ripeto, gli 11.500 Km di Trazzere? da dove le ha estratti? La risposta per me è facile ed è la seguente: le mappe sono state disegnate, dall’Ufficio, a partire dal 1950. A quell’epoca la viabilità in Sicilia era al completo ed interamente definita. Tutte le strade della Sicilia già figuravano nelle mappe catastali del 1938. Inoltre, dalle “Relazioni di demanialità”, che l’Ufficio ha redatto per ciascuna singola trazzera, sono elencate, oltre la mappa catastale sopra indicata, tutte le altre mappe antiche e recenti che riportano la trazzera da relazionare. Qui sotto, a titolo di esempio propongo lo stralcio della “Relazione di Demanialità” della Regia Trazzera Trapani-Palermo indicata col n.452. Come titolo leggiamo: DOCUMENTAZIONE CARTOGRAFICA. Il tracciato è rappresentato: a) sulla MAPPA CATASTALE degli anzidetti territori…;b) sulle carte TOPOGRAFICHE IGM, antiche e recenti per l’intero percorso, eccettuati i tratti interamente usurpati. c) sulla carta dello SCHMETTAU dove il tracciato è interamente raffigurato; d) sulla carta dello SMITH…ecc., ecc..

documentazione cartografica trazzereAdesso è abbastanza facile capire che le mappe delle trazzere disegnate dall’Ufficio, sono state comodamente ricopiate da quelle cartografie indicate in relazione adattandole alle esigenze dell’Ufficio e cioè trasformare quasi tutte le strade in Trazzere Regie. Il lettore ricorderà che in diverse parti dell’Introduzione abbiamo abbondantemente dimostrato che l’Ufficio Trazzere molte curve le ha raddrizzate e quelle rette le ha trasformate in curve (Santagati) seguendo le vie del catasto o di altre mappe. Qui sotto leggiamo pure che la “Relazione” è datata 31-12-1952, seguono le firme dell’Ingegnere, Tecnico e Direttore.

nota reggimento regio trazzere

Pertanto, è stato abbondantemente dimostrato che, usare il termine “burla” per le Regie Trazzere disegnate dall’Ufficio di Palermo, è sicuramente una parola, almeno, delicata e soprattutto educata.

Con la prossima puntata ci soffermeremo su Federico II e le sue costituzioni di Melfi, che rappresentano il primo atto ufficiale in difesa delle strade armentizie cioè delle Regie Trazzere.

       Antonino Messana

La prossima puntata del secondo capitolo verrà pubblicata Sabato 5 Marzo 2016.

NOTE

RIVELI – Sono stati istituiti da Federico IV (aragonese) nel 1373 con lo scopo preciso di conoscere il numero degli abitanti e le possibilità economiche e finanziarie delle famiglie al fine di misurarne la capacità contributiva e stabilire la tassazione. E’ stato un atto di clemenza perché la tassazione allora in vigore è stata ritenuta troppo gravosa, è così ha ordinato ha funzionari di ogni città di eseguire il censimento della popolazione e dei guadagni di ogni abitante.

BIBLIOGRAFIA

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Crociata Michele Antonino – Sicilia nella Storia – La Sicilia e i Siciliani dalla Dominazione Saracena alla fine della lotta separatista (827-1950), Primo Tomo Dallo sbarco saraceno alla morte di Re Ferdinando II, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2011.

Uggeri Giovanni – Il sistema viario in Sicilia e le sopravvivenze medievali, 1939. Custodito dalla Biblioteca centrale della Regione Siciliana. Collocazione PAL 0260516.

Tesoriere Giuseppe – Viabilità antica in Sicilia. Dalla colonizzazione greca all’unificazione (1860),Zedi Italia, Palermo 1993. Custodito dalla Biblioteca dell’istituto Costruzioni Stradali, coll. 422.P2.26 – Università di Palermo.

Santagati Luigi– Viabilità e topografia della Sicilia Antica. Volume II. La Sicilia alto-medievale ed arabo-normanna – corredata dal Dizionario della Sicilia medievale – Edizioni Lussografica Caltanissetta 2006.

Santagati Luigi (a cura di) – La Sicilia di al-Idrisi ne Il Libro di Ruggero, Salvatore Sciascia Editore-Caltanissetta-Roma 2010:

. Santagati Luigi– Viabilità e topografia della Sicilia Antica. Volume I. La Sicilia del 1720 secondo Samuel von Schmettau ed altri geografi e storici del suo tempo, Assessorato regionale siciliano ai BB CC AA, Caltanissetta 2006, pagina 23.

Al-Idrisi-Il Libro di Ruggero, tradotto e annotato da Umberto Rizzitano. S. F. Flaccovio Editore-Palermo 1968. Custodito dalla Biblioteca Civica di Alcamo, collocazione 945.8.04.IDRI.

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Vincenzo Emanuele Sergio, Giuseppe Perez– UN SECOLO DI POLITICA STRADALE IN SICILIA.     A cura di Carmelo Trasselli- Salvatore Sciascia Editore-Caltanissetta – Roma 1962. Custodito dslla Biblioteca Dipartimento Città e Territorio collocazione 542-8.2.20 della facoltà di Ingegneria di Palermo.

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