D’Alì contro Crocetta e Renzi sulle trivellazioni

trivellazioni (no)“Per evitare il referendum, promosso dalle Regioni sull’art. 38 dello Sblocca Italia di due anni fa, il governo il 23 dicembre fa approvare una norma di modifica che ripristina il molto piu’ restrittivo decreto legislativo del 2010 del governo Berlusconi”- lo afferma in una nota il senatore Antonio D’Ali’, vicepresidente del gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama.

Il 22 dicembre lo stesso governo rilascia il decreto di concessione per nuove ricerche in prossimita’ delle isole Tremiti e di Pantelleria ed incassa il rispettivo ‘canone’ di circa euro 2.000 (duemila) Nel dettaglio con decreto n.176 e’ stato conferito il permesso B.R274.EL alla societa’ Petroceltic Italia srl di fronte ad un paradiso ambientale e su una superficie di 373,70 Km/q ricadente in un’area dalla ricca biodiversità marina dove verranno utilizzate le tecniche piu’ devastanti, come l’air gun per le ricerche di idrocarburi, e siccome siamo in periodo di saldi la Petroceltic Italia pagherà allo Stato italiano per bucare i 373 km/q di fondale marino, la cifra di euro 5,16 per km/q per un totale di 1928,292 euro l’anno. Anche meno di duemila dunque.” Menzogna e vergogna che io denuncio da anni, -aggiunge D’Alì-. Ora molti si sono destati, compresi importanti pezzi del PD, ma mentre il presidente Emiliano protesta,e lo ha sempre fatto, il connivente presidente Crocetta tace. Speriamo che finalmente qualcosa si muova. Non basta gridare pero’ allo scandalo, bisogna agire, fermare coloro che continuano a firmare per trenta denari atti di morte della nostra prima risorsa: il mare. Ed il sindaco di Pantelleria, amico e garante per Crocetta, abbia il pudore di tacere”, conclude D’Ali’. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato le ricerche di petrolio anche di fronte ad uno dei gioielli ambientali più’ importanti d’Europa: le isole Tremiti.

Altri paradisi ambientali sono in pericolo perché sono in corso di autorizzazione permessi oltre che nei pressi dell’isola di Pantelleria (per un’estensione di 4124 Km/q,)anche nel golfo di Taranto per estensione di 4025 km/q a favore della Schlumberger Italiana. Sempre a Pantelleria e’ stato sospeso un permesso all’Audax Energy, non revocato, in attesa di un idoneo impianto di perforazione. In Italia sono vigenti permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 km/q di cui sulla terraferma sono 90 per un totale di 27.662,97 Km/q e nel sottofondo marino sono 24 i permessi per 8.800 Km/q: si sta perforando un territorio equivalente a quello della Lombardia e Campania messe insieme.

L’Italia dovrebbe pensare a fermare le trivelle non i referendum, valorizzare i suoi tesori ambientali, tutelare l’economia della pesca, dell’agricoltura e del turismo che sono messe a rischio dalle tecniche invasive e distruttive di perforazione. Il futuro non e’ il petrolio, ma una politica energetica 100% rinnovabile perché la lotta ai cambiamenti climatici non si fa bucando la terra per trovare petrolio, ma avviando la modernizzazione dell’Italia che in questo campo e’ stata contrastata dalle lobby del petrolio, come recita una delle petizioni anti trivelle in giro nel Web, e come dar torto a queste posizioni, non si tratta di posizioni politiche ma di buon senso e amore per l’ambiente.

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