Sabato le celebrazioni in memoria di Fra Santo

fra_santoTRAPANI. Il  16 gennaio ricorre la memoria di Fra Santo di San Domenico, frate agostiniano trapanese dichiarato dalla Chiesa “venerabile”, e da Mercoledì prossimo inizia il triduo nella Chiesa dell’Itria, nel centro storico di Trapani, la ricorrenza parte  con una tavola rotonda su un’affermazione attribuita al venerabile fra Santo oggi tornata  di grande attualità: “onesto lavoro, giusto guadagno”. Sabato, giorno della memoria liturgica, la messa presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli. Nell’anno giubilare straordinario delle misericordia, con la partecipazione del MLAC (Movimento Lavoratori Azione Cattolica), Gruppo Libero Artisti Trapani, ACLI (Associazione Cattolica Lavoratori Italiani) e del Gruppo artistico che ha curato il Musical “A storia miraculusa di Frati Santu.questo il programma: Mercoledì 13 Gennaio ore 18.00 Celebrazione Vespri ore 18.30 Tavola rotonda dal titolo: onesto lavoro, giusto guadagno.Giovedì 14 e Venerdì 15 ore 17.30 Esposizione del SS Sacramento e Santo Rosario ed alle  ore 18.00 Celebrazione dei Vespri. Sabato 16 gennaio: ricorrenza del 288° anno della nascita al cielo di Fra Santo alle ore 09.00 apertura della Rettoria. Estemporanea di pittura a cura del “Gruppo Libero Artisti Trapani”; alle 17.00 celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani, alle  ore 18.00 esecuzione di alcuni canti sulla vita di Fra Santo ore 18.30 Cena da condividere con diversi fratelli e sorelle in difficoltà. Fra Santo da San Domenico era un frate agostiniano, trapanese vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo nacque il 5 agosto 1655 e morì il  16 gennaio 1728.Di umile estrazione sociale, al secolo Vito Antonio di Santo, Fra Santo prima di seguire la vocazione alla vita religiosa lavorava presso la bottega del padre  come calzolaio. Fra Santo era un grande innamorato del Signore; famosa è la sua frase: “Ai piedi di Gesù Eucaristia vi trovo la mia ricreazione”. Era anche amico dei poveri tanto che anche dopo aver abbracciato la vita religiosa dei frati agostiniani, la Chiesa dell’Itria diventò un via vai di gente bisognosa che ricorrevano a lui per ricevere del pane o un pò di minestra. Sono passati quasi tre secoli dalla sua morte e la stessa Chiesa è cominciata ad essere nuovamente luogo in cui l’Adorazione Eucaristica e il ristoro dei poveri sono i due pilastri della nuova comunità religiosa che la abita, i servi di Gesù Povero guidati da Suor Maria Goretti.

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