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Il Tribunale della Libertà di Palermo aveva poi annullato gli arresti domiciliari per difetto di gravi indizi di colpevolezza. Al termine del processo il Reale è stato condannato, dal Tribunale di Trapani in primo grado, ad un anno di reclusione e al pagamento di una multa di tremila euro.
Sentenza che è stata ribaltata in appello grazie alla tesi sostenuta dal giovane legale, avv. Bruno Vivona, durante il ricorso in appello. Per la difesa l’uomo deteneva la sostanza stupefacente solo per uso personale. Infatti, sebbene il quantitativo in possesso del Reale fosse cospicuo non sembra essere determinante per sostenere che fosse destinato alla cessione sul mercato della doga.
Nei giorni scorsi la Corte D’Appello, presieduta dal giudice Gianfranco Garofalo ha accolto la tesi difensiva assolvendo, così, con ampia formula liberatoria il giovane.