Il latte in polvere non fa male, questa premessa è d’obbligo, ma cosa succederebbe se non ci fosse più la legge che proibisce l’uso di latte in polvere per fare formaggio? Una buona legge, che ha contributo non poco a salvaguardare l’immenso patrimonio caseario di tutto il paese? Significa produrre beni di qualità inferiori, quindi tutto a danno dei produttori di qualità e dei consumatori. Quindi perché l’Unione Europea, con forte interesse delle industrie lattiero casearia italiana, invita l’Italia a modificare la legge che protegge la qualità? Per la libera circolazione delle merci. Per questo motivo è assurdo modificare questa legge, bisogna non far omologare ma incentivare la diversità nei prodotti.
Di quest’avviso Slow Food e altre organizzazioni, infatti hanno promosso una petizione per dire no al latte in polvere
Chi vuole può firmare l’appello online andando alla pagina web: www.slowfood.it/petizionelatte/
La petizione è indirizzata a:
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Commissione europea – Direzione Generale Agricoltura e sviluppo rurale
Parlamento europeo
Consiglio europeo
Per sensibilizzare sul tema, sostenere l’iniziativa di Slow Food ed impedire questo ulteriore attacco all’identità locale, SiciliaSì e SiciliAntica hanno promosso un evento che si terrà venerdì 25 settembre 2015 (dalle ore 10 alle 14 e dalle ore 17 alle ore 20) presso la salumeria di Angelo Armetta in via dei Quartieri, 6 (Piazza S. Lorenzo) a Palermo. Prevista la presenza di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica, Teresa Armetta, Presidente di SiciliaSi, Giovanni Cappello, Presidente della Conpait Sicilia (Confederazione Pasticceri Italiani). Ai partecipanti sarà offerta una degustazioni gratuita di eccellenze casearie italiane.