“La sensibilità e l’impegno degli anni passati sembrano ormai essere smarriti”. Così Turano sull’aeroporto di Birgi.

turanoAnche Mimmo Turano ha rilasciato una sua dichiarazione sul rilancio dell’aeroporto di Birgi e sulla crisi del co-marketing.

Se non fosse in gioco il futuro di un intero territorio il confronto in atto sull’aeroporto di Birgi potrebbe presentarsi come surreale, magari dovuto alle forti temperature di questi giorni che possono appesantire il pensiero e farlo deragliare. Ma ciò che abbiamo sentito e letto è tuttavia drammaticamente vero e rischia di condannare, senza appello, ma a ragion veduta, un’intera classe di amministratori locali, che appaiano sempre più come irresponsabili e lontani dalla realtà. Le questioni contabili o di merito, degne del minor bizantinismo siciliano, segnano una distanza siderale tra il territorio che ha investito nel turismo e creduto nel rilancio dell’aeroporto ed i sindaci – con poche e rare eccezioni – che non riescono a rispettare i patti che hanno sottoscritto, come quello dell’accordo di co-marketing. Si tratta di un passo indietro pericoloso. Il rilancio di Birgi è nato dal basso. Ha avuto l’ex Provincia regionale come motore d’idee e di sviluppo. Ritengo che amministrazioni provinciali, come quella che ho avuto l’onore di guidare e presiedere, hanno segnato una politica vincente per lo scalo trapanese. La sensibilità e l’impegno degli anni passati sembrano ormai essere smarriti. I sindaci sono concentrati in logiche ragionieristiche e spesso imbrigliati da uffici che hanno l’esigenza di mettere le carte in ordine. Ma di fronte ad un territorio che ha come sua fonte principale di sviluppo l’aeroporto – perdendola ci sarebbe crisi profonda e irreversibile – è il primato della politica che deve imporsi anche nelle scelte amministrative. Mi auguro che nei prossimi giorni e nelle prossime ore si possa registrare una netta inversione di tendenza che consenta di rispettare l’accordo di co-marketing e che dia la necessaria serenità anche per affrontare il tema sempre più urgente delle nuove prospettive di sviluppo dell’aeroporto in un confronto aperto con la Regione con la parte privata della società di gestione.”

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