Approvato il ddl sui centri storici. Fazio: «Strumento importantissimo per i comuni, felice dell’impegno speso per presentare il ddl e soddisfatto del lavoro in commissione».

centro storicoPALERMO – L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato ieri pomeriggio l’intero articolato del ddl 602 «Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio dei centri storici». Il voto finale, dopo l’ultima verifica formale sul testo, avverrà nei prossimi giorni.

Il deputato regionale Girolamo Fazio, è stato il presentatore del primo disegno di legge dal quale ha preso le mosse il testo progressivamente elaborato dalla IV commissione e poi relatore in aula del testo definitivo, approvato dall’aula nel pomeriggio: «Questo ddl consentirà la possibilità di intervento su un patrimonio edilizio importante certamente, ma talvolta di nessun pregio artistico o architettonico che è nei centri storici delle nostre città. Approvata definitivamente la legge e dopo la pubblicazione sarà possibile cominciare a classificare gli edifici e avviare interventi di recupero delle singole unità abitative uscendo dall’ingessamento di strumenti urbanistici inesistenti o obsoleti»

«Si tratta – per il relatore del ddl – della possibilità di passare ad una azione positiva dopo anni di inazione negativa che come ciascun amministratore pubblico sa, può essere altrettanto dannosa per i nostri delicati tessuti urbani. Per la parte che mi riguarda nella norma proposta ho cercato di trasferire la mia esperienza di sindaco, consapevole del fatto che sono stati molti di più i no che abbiamo dovuto dire come amministrazione che i sì alle approvazioni per interventi di recupero, con riflessi negativi sugli investimenti privati e sul comparto dell’edilizia».

«Voglio sperare – conclude Fazio – che con la norma operativo si possa dare un piccolo slancio, modesto ma costante, alla ripresa delle attività edilizie. C’è tanto da fare, penso al centro storico della mia città, Trapani, ma anche alla vicina Marsala, o a centri storici dai tessuti urbanistici in sofferenza, come può essere quello di Favara o di decine di altri comuni siciliani. Ritengo questa legge la prima vera norma varata da questo Legislatore»

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