Legge sull’acqua: la Commissione Ambiente esita sul testo che passa al vaglio della commissione di bilancio

acquapubblica-680x365PALERMO. Martedì scorso, la Commissione Ambiente ha esitato in merito al testo della legge che mira a riordinare il servizio idrico integrato in Sicilia. Una legge che, di iniziativa parlamentare, adesso passa al vaglio della commissione bilancio, per un parere rispetto alla copertura delle norme avente carattere finanziario. Di seguito, le dichiarazioni dei due deputati del M5S, Valentina Palmeri e Matteo Mangiacavallo:

“Nella norma uscita dalla IV commissione – afferma Valentina Palmeri – sono rimasti molti dei principi che difendiamo tenacemente da più di due anni, come i 50 litri gratuiti giornalieri per cittadino, gli enti di diritto pubblico come scelta gestionale, forme partecipative democratiche dei cittadini, la coincidenza degli ambiti territoriali ottimali con i bacini idrogeografici piuttosto che con le province, il ciclo chiuso dell’acqua nei processi industriali, ecc. Una battaglia, comunque, che purtroppo rischia di essere vanificata dai continui tentativi di stravolgimento del testo operati da altre forze politiche. Tentativi, temo, che continueranno sia in commissione bilancio che in aula. Siamo riusciti a fare entrare nuove norme nel testo, che spingono fortemente verso una gestione pubblica, come il concetto che l’acqua è bene pubblico “privo di rilevanza economica”, e quello che non si possono fare guadagni sull’acqua ma si deve ottenere il “pareggio di bilancio”: l’equilibrio. In altre parole, il fatto che sul computo della tariffa non deve essere recuperato il capitale investito secondo una visione capitalistica finalizzata al guadagno, ma si devono calcolare i soli costi necessari all’espletamento del servizio. Inoltre, abbiamo introdotto la previsione delle protezioni catodiche alle condutture di adduzione in acciaio, allo scopo di prevenire, risparmiando notevolmente, le perforazioni delle stesse, dovute ai processi di ossidazione”.

 

Anche il parlamentare Mangiacavallo ha lasciato la sua dichiarazione, afferando: “Usciamo da questa seduta soddisfatti per l’esito ma sconfortati, ancora una volta, per l’atteggiamento del governo regionale. Abbiamo approvato questa legge, per diversi aspetti innovativa su scala nazionale, col voto contrario dell’assessore all’Energia. Contrario all’impianto normativo di una legge per un ritorno dell’acqua pubblica in Sicilia e contrario finanche ai principi sanciti dallo Statuto siciliano. L’atteggiamento remissivo di Crocetta e dei suoi assessori nei confronti dei dictat renziani e dalle imposizioni che arrivano dal Decreto Sblocca Italia sono disarmanti. Invece che lottare col parlamento che tenta di legiferare in ossequio alla nostra autonomia, tanto declamata, si schiera apertamente con privatizzatori e privati, contro un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Tutto questo è sconcertante per noi del M5S, che certamente non abbiamo votato questo presidente. Ma lo deve essere anche per tutti coloro che, avendogli dato fiducia, stanno verificando come le tante promesse e i proclami della campagna elettorale si stanno scontrando con l’evidenza dei fatti”.

 

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