Tentano di truffare un alcamese vendendogli diamanti. Arrestati dalla polizia i truffatori

polizia alcamoALCAMO. Sono stati fermati due pregiudicati palermitani, C.V. e I.G., dagli agenti della Polizia di Alcamo, per aver tentato di truffare un alcamese vendendogli fantomatici brillanti. Oltre ai due uomini ci sarebbe un terzo che è riuscito a darsi alla fuga.

La “trappola” era stata architettata secondo uno schema consolidato: uno di loro, spacciatosi per un soggetto portoghese con impellente bisogno di soldi, approcciato il malcapitato, gli prospetta la vendita di brillanti per alcune migliaia di euro. Nella conversazione si inserisce l’altro complice, che, proponendosi come intermediario, fa intervenire un terzo soggetto che, dopo aver valutato i brillanti, si propone di acquistarli per una somma maggiore.

Nella dinamica negoziale il truffato avrebbe quindi percepito un immediato guadagno costituente la differenza fra l’acquisto che avrebbe effettuato nei confronti del finto portoghese e la successiva cessione al terzo soggetto ignoto. Al fine di bloccare la compravendita in favore del malcapitato, i due truffatori lo inducevano quindi a pagare una caparra che lo stesso si era impegnato ad andare a prelevare presso la sua abitazione.

Il piano dei tre è stato bloccato in tempo grazie al tempestivo intervento degli agenti del Commissariato, che nei giorni precedenti avevano ricevuto segnalazioni in ordine alla presenza sospetta in Alcamo di tre individui palermitani.

Dopo un precipitoso inseguimento, i poliziotti bloccavano C.V. e I.G., mentre il terzo soggetto si dava alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

Ricostruita la vicenda, i due sono stati sottoposti a perquisizione personale, che ha consentito il reinvenimento e sequestro dei 5 brillanti, contenuti all’interno di un borsello e di un arnese di lavoro, ossia una piccola scatoletta rettangolare contenente una lente d’ingrandimento utilizzata sistematicamente per l’analisi ravvicinata e la falsa valutazione delle pietre.

I due pregiudicati sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per truffa.