La redazione di Alqamah.it è lieta di presentarvi la nuova rubrica: “La favola delle regie trazzere di Sicilia”

VILLABIANCA 1
Manoscritto di Francesco Maria Emanuele Gaetani – Diari Palermitani 1788, custodito presso la Biblioteca Comunale di Palermo – Casa Professa Collocazione Qqe97

E’ la santa verita’ che gabelloti, baroni, proprietari terrieri hanno usurpato le regie trazzere limitrofi ai terreni da loro coltivati? Oppure sono stati i pubblici poteri, a partire dai borboni, a cambiare la denominazione delle strade baronali e vie pubbliche in trazzere armentizie?

Da questa domanda vogliamo cominciare un percorso e uno studio originale nei meandri delle Trazzere di Sicilia. Una storia che vi racconteremo a puntante, accompagnati da una guida speciale, Antonino Messana, che da parecchio tempo e con umiltà e dedizione ha voluto approfondire la questione, riscoprendo parecchi paradossi e facendo riassaporare il gusto della nostra storia siciliana.

Antonino Messana sollecitato da parenti e alcuni proprietari di terreni di Alcamo ove l’Ufficio regionale delle trazzere ha disegnato in quei terreni una regia trazzera,  dal 2008 studia il fenomeno delle trazzere e vie pubbliche, in Sicilia in generale  e in particolare nel territorio di Alcamo a partire dalla preistoria. Risalire alla preistoria è un percorso obbligato perché gli storici di tutti i tempi scrivono che le trazzere sono sorti nei millenni passati e servivano per la transumanza del bestiame. Lo studio del Messana, concordando con i maggiori studiosi della materia,  dimostra a chiare lettere che in Sicilia, nei tempi remotissimi esistevano solo poche trazzere armentizie e che impossibile che Alcamo è circondata di ben 16 trazzere regia di larghezza m. 38 circa.

MORTILLARO
Archivio cartografico di Vincenzo Mortillaro Marchese di Villarena (1837-1853) – Pubblicato nel 2001 dall’ Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione con il titolo “Le mappe del Catasto Borbonico di Sicilia”. Curato da Enrico Caruso e Alessandra Nobili, Saggi introduttivi di Teresa Cannarozzo, Francesco Vergara. Custodito presso la Biblioteca Comunale di Alcamo.

Gli studiosi contemporanei del fenomeno trazzere e pubblici poteri (delibera del 2009 del Consiglio Comunale di Trapani) hanno fatto presente, con le loro pubblicazioni, che l’Ufficio trazzere di Palermo non solo ha travalicato i confini, ma ha anche aumentato il numero di queste strade armentizie. Infatti, sono state disegnate ben oltre di 11.000 km di trazzere in tutta la Sicilia e ben 16 regie trazzere nel territorio di Alcamo di larghezza m.37,68. In altre parole, secondo stime approssimative Alcamo è collegata da 80 km di trazzere larghe circa m. 38 circa. Di recente, il 18 marzo 2014 (anno appena passato) l’ordine degli Architetti ed Ingegneri di Trapani ha promosso un convegno specifico sulle trazzere della provincia, ove è stato ribadito che l’Ufficio regionale delle TRAZZERE ha “stravolto” la storia delle strade e vie pubbliche della Sicilia e del territorio trapanese. Altro convegno importante è stato promosso dal Comune di Monforte San Giorgio (Messina) il 17 e 18 maggio  sulle RICERCHE STORICHE E ARCHEOLOGICHE NEL VAL DEMONE. L’Architetto Luigi Santagati, autore di numerose pubblicazioni in materia di viabilità in Sicilia, nel suo intervento dal titolo: QUANDO LE TRAZZERE NON SI CHIAMAVANO TRAZZERE, dimostra a chiare lettere che in provincia di Trapani non sono mai esistite trazzere, ringraziando il Messana ed altri, per i documenti e materiali fornitogli.

Qui di seguito pubblicheremo a puntate tutto il lungo ed oneroso lavoro svolto dal Messana, nell’accaparrarsi documenti e materiali in Italia ed all’estero, con il preciso scopo di sensibilizzare la cittadinanza alcamese, gli organi comunali ed i deputati regionali, per riordinare la materia a tutela di tutti i proprietari di case cittadine e terreni che di generazione in generazione li hanno acquistato in buona fede. A breve il Messana darà alle stampe tutto il lavoro svolto

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Marcello Contento
Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.