I misteri della “Trapani Servizi”

Braccio di ferro tra Giunta e società mista. Dietro le quinte però ci sono tutti gli elementi per un nuovo “Scandalo”

 

trapani-servizi-Copia2-680x365La voce è ricorrente. Tra pochi giorni ancora una volta il vertice della spa Trapani Servizi conoscerà una nuova nomina. Per qualcuno è d’obbligo il condizionale, a sentire ciò che si dice nei corridoi di Palazzo D’Alì Bellofiore già da una settimana non è più presidente del cda della Trapani Servizi. Il caso “pulizia straordinaria” del cimitero comunale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’ing. Rosario Bellofiore, che è dipendente comunale, dal giugno 2013 è stato presidente del cda della società mista. Molto tempo addietro, occupandosi sempre di rifiuti, Bellofiore finì indagato (era l’indagine antimafia che metteva in risalto il controllo pieno della macchina dello smaltimento dei rifiuti da parte del capo mafia Vincenzo Virga) ebbe notificato un avviso di garanzia e poi, per come in certe occasioni ha ricordato lo stesso Bellofiore, non ha avuto notificato nessun altro provvedimento, né di rinvio a giudizio né di archiviazione. Lungo è l’elenco dei presidenti e amministratori delegati della Trapani Servizi che si sono succeduti nella carica: gli avvocati Nino Marino e Giovan Battista Greco, il commercialista Pietro Bruno, l’arch. Mariella Iovino, per fare il nome di alcuni presidenti e poi l’ing. Giardina, la dott. Borruso per dire di alcuni amministratori delegati, carica oggi affidata, secondo le lottizzazioni della politica, al geom Mario Carta, vicino all’on. Paolo Ruggirello. Oggi sembra, ma il sembra pare si debba togliere, che il sindaco Vito Damiano voglia nominare un nuovo presidente, dopo avere sostituito un altro componente del cda, la dottoressa Cammarata alla quale è subentrata la dottoressa Catania, sempre dipendenti comunali.

Secondo quanto si apprende da Palazzo D’Alì, per la pulizia straordinaria del cimitero, in occasione delle ricorrenze della e 2 novembre, si è proceduto a bandire una gara alla quale è risultata clamorosamente assente la Trapani Servizi sebbene invitata a presentare una offerta. Dalla Trapani Servizi lamentano invece che l’affidamento poteva essere fatto in modo diretto, Sta di fatto che Trapani Servizi ha perduto una boccata di ossigeno importante mentre i propri dipendenti bussano alla porta della prefettura per stipendi non pagati. In un incontro con il sindaco Damiano addirittura l’Ugo avrebbe lamentato che se da una parte il Comune ha corrisposto gli oneri per gli straordinari dei dipendenti della Trapani Servizi, dall’altra parte la società mista non avrebbe liquidato questi compensi. Anche Cgil, Cisl e Uil fanno sentire la loro voce e hanno chiesto un tavolo in prefettura. I soldi pare che la società mista li trovi per mandare in missione i propri capi, fiere e stand, con tanto di alberghi, ristoranti ed aerei. Tra i casi pronti ad esplodere c’è quello relativo al conferimento di incarico per la consulenza sul lavoro. Una gara dagli esiti un poco anomali. Intanto sul sito della Trapani Servizi risulta scritto che non c’è stata alcuna impresa esclusa, a noi risulta invece che una impresa non ha potuto partecipare alla gara. L’affidamento risulta fatto per un onere pari a circa 60 mila euro l’anno, cifra che appare troppo alta rispetto al numero di dipendenti della Trapani Servizi, 150.

La consulenza infatti sostanzialmente deve occuparsi di buste paga, cid e modelli 770, cifra che sarebbe il doppio di quella garantita al precedente consulente. Perché spendere così tanto in tempo di crisi? La Trapani Servizi e non noi dice di essere in crisi…per cui poteva essere più accorta sull’indagine di mercato che ha portato all’affidamento del servizio di consulenza del lavoro alla ditta palermitana (rag. Zarcone) per 59 mila 400 euro. Tra le cose “misteriose” della Trapani Servizi c’è anche quella delle assunzioni. Si è scoperto che un soggetto arrestato a suo tempo per mafia ed estorsioni, una volta scontata la pena, oltre 10 anni, è tornato perfettamente al lavoro. Ora la questione non riguarda il fatto che un ex detenuto trovi un posto di lavoro, che è cosa buona e giusta, ma nel caso specifico il posto occupato dal soggetto al momento dell’arresto è rimasto libero, non occupato da alcuno, pronto per essere riconsegnato senza tanta fatica all’ex galeotto. E tutto questo sembra essere poco rispetto a quello che bolle in pentola. Il sindaco Damiano pare avere tutta l’intenzione di tirar fuori le magagne della spa. Una spa che si ricorderà si consolidò all’indomani della clamorosa rottura dell’allora sindaco Fazio con l’avv. Vincenzo Scontrino e il rag. Vito Dolce. Rottura che costò a Fazio un processo dal quale uscì condannato, lui si difese dicendo che il suo comportamento (non fare entrare la città di Trapani tra le competenze dell’ambito Ato numero 1) era frutto del desiderio di tutelare la città e quindi da qui l’affidamento alla Trapani Servizi dei compiti di raccolta e smaltimento dei rifiuti.Ma la Trapani Servizi non sembra poi avere davvero lavorato nell’interesse della città.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.