“Gli elettori di Alcamo sono testi non possono essere parti offese”

Veduta Alcamo ALQAMAHSeconda udienza del processo per voto di scambio dove è imputato l’ex senatore del Pd Nino Papania. I difensori contro le parti civili chiedono di potere sentire tutti e 35 mila gli elettori

Per la Procura di Trapani, pm Rossana Penna, le elezioni amministrative del 2012 “furono inquinate” dal voto di scambio. In particolare al momento del ballottaggio. Il risultato è ultra conosciuto. L’attuale sindaco Bonventre per una manciata di voti superò il suo avversario, Niclo Solina. Per la Procura il fatto è stato così grave da individuare quali parti offese tutti gli elettori del Comune. E 120 elettori hanno chiesto di costituirsi parti civili nel processo appena iniziato dinanzi al giudice monocratico Franco Messina. Parte offesa hanno chiesto di costituirsi anche il Comune di Alcamo, il candidato battuto Niclo Solina e il movimento Abc.

Le difese nell’udienza di oggi pomeriggio si sono scagliate contro l’ammissione degli elettori come parti offese e del movimento Abc. Per quest’ultimo caso hanno sostenuto che il movimento si è costituito come tale solo dopo le elezioni, per gli elettori hanno lungamente e in modo articolato spiegato che la loro presenza è superflua considerato che il Comune di Alcamo ha già avanzato richiesta di costituzione come parte civile (e in questo caso non ci sono state opposizioni). Ma per le difese gli elettori non dovranno del tutto uscire dal processo. Hanno infatti chiesto la loro audizione. Non solo dei 120 che hanno avanzato istanza di costituzione di parte civile ma di tutti e 35 mila gli elettori iscritti nelle liste alla data delle amministrative. Testimoni dovrebbero essere anche alcuni dei difensori perchè elettori nel Comune di Alcamo.

Il giudice Franco Messina il prossimo 18 novembre scioglierà la riserva. Un processo che si presenta complicato ma il giudice ha rassicurato tutti chiosando dinanzi all’annuncio delle difese che per la prossima udienza hanno anticipato la presentazione di altre eccezioni: “un processo nel quale non ci faremo mancare nulla”. Imputati assieme al senatore Papania per voto di scambio sono Francesco Massimiliano Ciccia, Giuseppe e Leonardo De Blasi, Giuseppe Di Gaetano (per il quale c’è una eccezione non risolta ancora sulla sua regolare citazione in giudizio), Davide Piccichè, Giovanni Renda e Leonardo Vicari. Le accuse girano attorno al ruolo non lecito di procacciamento del voto che Papania avrebbe attuato grazie al sostegno di due suoi stretti collaboratori,Massimiliano Ciccia e Filippo Di Gaetano: 50 euro per ogni voto.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.