Massimo D’Alema ad Ithaka, attraverso il Mediterraneo

d'alema ithaka“Navigando sul mare colore del vino verso genti straniere…” Questo è il verso dell’Odissea citato dal politico e giornalista Massimo D’Alema, nel suo incontro con i giovani di Ithaka. Come Ulisse cerca Itaca, così i ragazzi del Mediterranean Student Forum sono alla ricerca di risposte sul loro futuro.
Ieri, Martedì 29 Luglio, alle ore 20,00 si è svolta l’intervista di Francesco De Leo al noto esponente del PD, presso il cortile dell’ex Collegio dei Gesuiti. Subito dopo i saluti del sindaco Sebastiano Bonventre, è iniziato l’incontro che ha toccato temi di scottante attualità quali democrazia, politica estera e questione mediorientale.
“Una volta chi nasceva a Cartagine era cittadino romano, oggi chi nasce in Italia non riesce ad essere cittadino italiano”, ha dichiarato Massimo D’Alema. Ai tempi dell’Impero Romano, il Mediterraneo era come una strada, un ponte che collegava popoli. Oggi, a seguito dei vari conflitti storici, tale condizione si è persa e il Mare Nostrum per molti è diventato un confine, questo in sintesi il pensiero del celebre politico. Massimo D’Alema ha affrontato anche il tema della cittadinanza, argomento tanto delicato quanto importante, per chi giunge in Italia in cerca di una vita migliore per sé e per i propri figli.

D’Alema ha proseguito sottilineando che nelle lingue classiche, esistono due parole che indicano il mare: pelagos e pontos. L’accezione della prima è negativa in quanto denota un mare-nemico, pieno di pericoli. La seconda, che ha la stessa radice della parola ponte, invece, ci porta un concetto di mare che collega e unisce le diverse civiltà.
Il Mediterraneo, oggi, assiste ai pianti delle madri sulle sue rive. La questione di Gaza è una delle piaghe che affligge il Medio Oriente, una situazione da risolvere con strumenti europei: dialogo, cultura e politica. Siamo di fronte ad una grande sfida, la sicurezza dell’Europa spetta all’Europa, perché il problema è qui davanti casa nostra.
Infine, Massimo D’Alema, parlando della crisi de “L’Unità”, ha espresso la sua solidarietà e vicinanza nei confronti di questa testata, la cui chiusura rappresenterebbe un impoverimento del panorama giornalistico italiano. Spera in una chiusura tecnica, seguita da una futura ripartenza.

Di Damiano Vallone, Beatrice Trovato, Milena Vesco, Maila Milazzo

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