Divieti del Corso oscurati: si torna a posteggiare

corso strettoALCAMO. Ultime novità dal Corso stretto. Sono valse a poco le discussioni durante tutto l’inverno in merito alla questione dei parcheggi lungo la striscia che va da Piazza Bagolino a Piazza Ciullo. Nei giorni scorsi sembra essere tornati indietro nel tempo: unici elementi che testimoniano che tutto un dibattito è avvenuto, in questi passati mesi, sono i cartelli di divieto di sosta che sono stati oscurati. Dunque si torna a parcheggiare nel Corso stretto, come se i divieti fossero stati realmente rispettati nel periodo in cui erano in vigore. Sono increduli quelli che avevano sperato in un nuovo spazio abitato diversamente dai cittadini. Certamente più contenti coloro che hanno osteggiato l’introduzione di quest’area riservata ai pedoni anche se, ultimamente la polemica sembrava essersi placata.

Il motivo di questa scelta non è stato accertato. Dopo la festa della Patrona di Alcamo, le transenne che delimitavano l’area pedonale sono state rimosse per favorire la circolazione. La fase dell’installazione, a chiusura dei festeggiamenti, ha reso il procedimento certamente più complicato. L’arrivo dell’estate e l’immediata necessità di pulizia della spiaggia di Alcamo Marina ha fatto in modo che molti operai fossero assegnati a questo lavoro sottraendoli da altre mansioni. Forse non ci sono abbastanza impiegati comunali per fare entrambe le cose?

Dunque all’amministrazione non restava che scegliere quale strada prendere davanti la questione dell’attesa delle transenne: da un lato la possibilità di fare comunque le multe a quei cittadini che, nonostante la presenza dei segnali stradali, si ostinavano a posteggiare in quella zona, azione certamente educativa e figlia di un atteggiamento “di polso”; d’altra parte il percorso più comodo e meno lungo prevedeva l’oscuramento, probabilmente momentaneo, dei divieti di sosta che hanno riportato l’orologio della città indietro nel tempo. Un atteggiamento che non si può certamente definire come sicuro di quale strada percorrere, ma certamente pieno di incertezze e di ripensamenti che non dovrebbero caratterizzare le decisioni istituzionali  in un momento in cui la fermezza amministrativa risulta fondamentale per le sorti della città.

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