Il tempo per leggere,
come il tempo per amare,
dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac
Ogni epoca ha i suoi bestsellers, i suoi libri di culto, le sue storie che ogni appassionato lettore conosce anche solo per poterne parlare con altri appassionati. Ancor più che ogni epoca ogni fase della vita è connotata da letture, per così dire “formative”, che rappresentano i capisaldi di un periodo storico-personale ben definito.
Se il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è caratterizzato da più generazioni da “L’isola del tesoro” e “Piccole donne”, probabilmente oggi sostituiti in parte da Geronimo Stilton & Co, le successive fasi della vita e le relative letture si fanno più variegate e specifiche in base alle preferenze individuali che ciascuno comincia a delineare.
Spesso la lettura ha un potere altamente introspettivo e per certi versi curativo. Non a caso i più noti scrittori sono considerati grandi maestri dell’introspezione poichè nelle loro pagine si trovano veri e propri trattati della mente umana, sulle personalità e talvolta anche sulle modalità di attraversamento di determinati eventi di vita.
Lo scrittore, come se si trovasse nel lettino dello psicanalista, dipana emozioni, sentimenti, racconti di vita e spesso non manca di attraversare il dolore con sapiente uso delle parole. Per questo motivo nei libri, così come nelle poesie e nelle canzoni, spesso troviamo i pensieri che non sappiamo esprimere, le emozioni che non sapremmo descrivere così sapientemente.
Nella lettura, nel sapere di non essere unici al mondo a provare determinati travagli interiori, si ritrova il bisogno di non essere soli di fronte alle sfide che la vita pone. Per quanto l’esistenza di ciascuno appaia come unica è inimitabile è altrettanto vero il bisogno di essere compresi e considerati “normali” quando si provano sentimenti spiacevoli come la vergogna, la gelosia, la rabbia…
Spesso i libri fanno da spunto per trovare nuove vie, agire nuovi comportamenti… del resto lo scrittore è una persona al pari di noi e spesso il suo racconto è tanto realistico da apparire autobiografico.
Se diversi terapeuti la usano come “medicina” con cui aiutare i pazienti a ricominciare a scrivere le pagine della propria vita con una nuova e più equilibrata visione della realt quale miglior consiglio se non quello di leggere… leggere per trovarsi, ritrovarsi e curare le proprie ferite.