Articolo 21 partecipa alla manifestazione a sostegno dei magistrati minacciati

Ci sarà anche l’associazione Articolo 21 circolo 2 Giugno di Trapani alla manifestazione indetta per lunedì prossimo dinanzi al Palazzo di Giustizia di Trapani che si svolge, come spiegato dai promotori (Agende Rosse, Libera, comitato Grazie Sodano, Arci Amalatesta, gruppo Facebook solidarietà a Marcello Viola) sulla scia di quelle altre che si sono svolte e si stanno svolgendo altrove, come a Palermo. “Scorte civiche” a tutela dei magistrati e giudici esposti e gravemente minacciati.

Articolo 21 ci sarà però in linea con l’iniziativa dello scorso 10 gennaio, quando per la prima volta un numeroso gruppo di associazioni, movimenti, tanti liberi cittadini, giornalisti, professionisti, si sono ritrovati a gridare il No di Trapani alla mafia e a tutte le mafie a difesa dei magistrati e giudici del Tribunale di Trapani maggiormente impegnati nella lotta a Cosa nostra e ai “colletti bianchi”, impegnati sul fronte del sequestro e della confisca dei beni, nella caccia ai tesori nascosti della criminalità organizzata e mafiosa. Esperienza importante che riteniamo resti patrimonio indissolubile della storia di questa città.

Ci saremo come Articolo 21 per esprimere solidarietà al capo della Procura dott. Marcello Viola ma ci permettiamo di dire che ci sembra troppo poco parlare di scorta civica solo per il dott. Viola. E ci sembra poco parlare solo del dott. Marcello Viola perché siamo a poche ore da un attacco vergognoso, grave, mosso contro altri magistrati, investigatori, all’interno di un sacro luogo quale è una Chiesa. Il funerale dell’ex deputato Francesco Canino, deceduto mentre era sotto processo per associazione mafiosa, è uscito fuori dai cardini religiosi, ed ha dato modo a qualche fedelissimo dell’on. Canino, il dott. Giuseppe Morfino, presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani, di prendere la parola in Chiesa ed essere applaudito, pronunciando un laico perdono “a chi l’ha perseguitato”. Gravissimo che in questo clima di intimidazioni ai magistrati rispetto al quale tanti ci diciamo, e agiamo, mostrando attenzione, distinguo e disgusto e anche preoccupazione, e speriamo che lo si faccia non per stare sul palcoscenico dell’antimafia, si metta all’indice l’attività di un magistrato, dei suoi collaboratori. Crediamo poco alle giustificazioni del “dopo” quando cioè si è tentato di spiegare che non era dei magistrati che si parlava, perché in quella stessa chiesa abbiamo sentito dire che “la morte ha evitato il dolore di ascoltare la sentenza”. Ed allora chi veniva perdonato di aver fatto il persecutore se non chi era impegnato a inquisire e giudicare l’ex deputato defunto?

Per il fatto che tutto si è svolto in Chiesa, e che alle parole di un laico sono anche seguite quelle oltremodo assolutorie, e non solo religiose, di un prete, vorremmo ascoltare l’autorevole alto pensiero del Vescovo della Diocesi mons. Fragnelli non avendo comunque dubbi su quello che può essere il Suo pensiero avendolo ascoltato in altre occasioni. Siamo al fianco del Vescovo Fragnelli, e lo diciamo a scanso di equivoci, quando si richiama a Luigi Sturzo sul tema: “La fatica di combattere la menzogna”: “La menzogna per qualsiasi scopo usata toglie base a una sana convivenza nella famiglia, nella scuola, negli affari, nelle relazioni umane le più varie. La menzogna inter- rompe il dialogo umano mentre la vita dell’uomo non è altro che un dialogo continuato, anche se fra molti insieme. Chiunque sia sorpreso a mentire dimostra di essersi distaccato dalla comunità…”. Prendiamo atto però che la Chiesa trapanese continua ad avere preti poco coraggiosi, pensiamo grave che la Chiesa trapanese possa mettere a disposizione propri pulpiti per tenere comizi.

Articolo 21 ci sarà lunedì prossimo al Palazzo di Giustizia chiedendo che i tanti trapanesi onesti, la società civile della città, faccia da scorta civica a tutti i magistrati e giudici esposti. Parlare solo di scorta civica per il procuratore Marcello Viola rischia di suonare come una clamorosa presa di distanza dagli altri magistrati, cosa che sicuramente non è nelle intenzioni di nessuno degli organizzatori ma a Trapani è sempre bene ricordarsi di dire si quando si deve dire si e si dica no quando si deve dire di no, perché il resto è del maligno.

Articolo 21 dedicherà la sua presenza alla manifestazione di lunedì prossimo 24 febbraio davanti al Palazzo di Giustizia di Trapani “a chi non ha perso la voglia di combattere”, e quindi intanto a Noi stessi. Ci auguriamo che dopo questa manifestazione si possano concretizzare quei momenti fin da troppo tempo rimandati e cioè incontrare magistrati e giudici per consegnare il manifesto Trapani Dice di No e il prefetto dott. Leopoldo Falco che aveva espresso il desiderio di parlare con chi è sceso in piazza ieri e sicuramente vorrà incontrare chi scenderà in piazza lunedì per parlare di cosa la società civile può ancora di più fare per combattere le mafie, i mafiosi e i loro complici “che – diciamo – non sono così occulti”.

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