Trapani, i bersaglieri tornano a casa

TRAPANI. La mattina del 24 novembre gli ultimi militari italiani di stanza ad Herat, facenti parte della Transition Support Unit South (TSU-S), dopo aver concluso il processo di transizione della responsabilità e della sicurezza della provincia meridionale di Farah alle forze afghane, hanno lasciato definitivamente l’Afghanistan per far rientro in Italia.
I bersaglieri del 6° reggimento di Trapani hanno di fatto consegnato al corpo d’armata afghano le basi operative avanzate di Farah e Bala Boluk suggellando il rientro in Patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del contingente italiano che proseguirà fino alla fine del 2014.
Il contingente italiano dall’ inizio di quest’anno si è ridotto di oltre 1000 uomini.
Durante il proprio mandato iniziato lo scorso 10 agosto, la Transition Support Unit South ha condotto 187 pattuglie di sicurezza e di ricognizione dell’area di responsabilità e numerose esercitazioni di evacuazione medica con elicotteri italiani ed americani per addestrare al soccorso sanitario i colleghi dell’esercito afghano. La complessa attività operativa di “retrograde” (ripiegamento), pianificata e condotta dal Regional Command West su base brigata meccanizzata Aosta, ha permesso di movimentare sia da Farah che da Bala Boluk verso la base di Herat, per il successivo rientro in Italia, 2.445 tonnellate di materiali distribuiti su 23 convogli per un totale di quasi 2.000 metri lineari di carico, compresi 131 mezzi mobili campali e 109 veicoli tattici.
Il generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West ha voluto complimentarsi con il colonnello Mauro Sindoni, per “lo straordinario sforzo sostenuto nella conduzione di un’articolata e vasta attività a favore della popolazione afghana, svolta sul fronte della sicurezza e della ricostruzione, che è stata sinceramente riconoscente per quanto fatto a suo favore”.

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