Alcart 2013: Alcamo balla a ritmo vintage con i Jumpin’up

Di Milena Vesco

La poderosa voce di Tony Marino, la chitarra jump-blues di Giuseppe Montalbano, Andrea Di Fiore al contrabbasso, il boogie woogie di Claudio Guarcello al piano, il trascinante shuffle-swing di Peppe Falzone alla batteria, la carica di Raffaele Barranca al sax tenore, di Nicola Genualdi alla tromba, di Angelo Trento al sax baritono.
Sono i Jumpin’up.
La band si forma nel 2005 a Palermo, formata da un gruppo di musicisti con la passione per il sound dello Swing, del Jive e del boogie-woogie degli anni 40 e 50, musica nata per divertire che animava le sale da ballo dell’epoca. I Jumpin’up rispecchiano perfettamente la formazione classica delle band di quegli anni.
Il concerto del 25 Agosto presso il parco suburbano di Alcamo si è svolto in pieno stile anni 50, nell’abbigliamento, nella strumentazione, nelle coreografie e anche nell’interpretazione scenica. Lo show ha coinvolto tutti, a dimostrazione che la musica vintage non è mai realmente fuori moda!
I Jumpin’up ci hanno fatto esplorare e riscoprire la musicalità e la carica degli anni d’oro, l’affascinante ed elegante musica dei nostri antenati italiani che si erano trasferiti in America per cercare fortuna.
Ci hanno proposto un repertorio composto da Blues, Swing, Jump Blues, Old Rhythm and Blues, Rock&Roll ma soprattutto da Jive, che contiene la carica dei ritmi shuffle del Blues, l’eleganza dello Swing ed un nuovo ritmo frenetico. Siamo stati deliziati da cover di grandi artisti italiani e non come Renato Carosone, Louis Jordan, Sam Butera, Wynonie Harris, Roy Brown, Bull Moose Jackson, Louis Prima, Fred Buscaglione, il quartetto Cetra.
Lo show dei Jumpin’up, abbracciando tutte queste tendenze musicali, ha dato luogo a divertenti atmosfere dal sapore italo-americano. Conosciamo un po’ meglio questi talenti:

Qual è l’origine del nome?
Il nome è un gioco di parole. “Jumpin” da Jump blues, jumpin jive. E “Pin-up”, icona e simbolo degli anni 50.
Vi è mai capitato di cambiare formazione?
Uuuuuh tante volte! Ovviamente, come ogni gruppo che si rispetti, si cambia. Un nucleo fondamentale, più o meno la metà dei componenti, è rimasto fisso, ma c’è sempre stato qualcun altro a entrare o uscire.
Oltre a swing, blues e jive, vi piace ascoltare altri generi di musica?
Andrea: Mi piace ascoltare quotidianamente ed anche per molte ore rockabilly e tutta la musica dagli anni 20 ai 50. Amo anche il psychobilly.
Giuseppe: È questa la musica che mi piace ascoltare. Sono nato e cresciuto con il blues. Non amo la musica contemporanea.
Tony: Io “saltello”! Ascolto tutto dagli anni trenta in poi, soffermandomi sugli anni 70. In particolare mi piacciono Sinatra e Tony Bennett…
Avete suonato in Germania, Francia Svizzera… Quale pubblico ha saputo accogliervi meglio e che differenze di cultura musicale avete trovato rispetto all’Italia?
Il discorso è relativo. I festival fuori dall’Italia dove abbiamo suonato erano festival tematici, quindi la gente si aspetta la musica che noi proponiamo. Per quanto riguarda l’apertura musicale ci siamo trovati molto bene in Francia, sono stati molto accoglienti. Era tutto molto organizzato. Ci hanno messo a disposizione navette e service. Finora non ci è mai mancato niente a nessun festival. Salutiamo tutti i meravigliosi ragazzi che ci hanno accolto e coccolato! Tornati a casa abbiamo sentito la mancanza di tutto quel calore! A breve saremo nuovamente in Germania, speriamo di ripetere questa esperienza!

I Jumpin’up raccomandano il loro sito, prossimo al restyling,  www.jumpinup.it dove è possibile ascoltare una piccola anteprima del nuovo album Swing It Again e acquistarlo. A differenza del primo (Buonasera Signorina), il secondo album è completo di un inedito che dà il titolo al disco, scritto da Giuseppe Montalbano. È evidente l’enorme successo visto che le copie di Swing It Again sono già esaurite e i Jumpin’up stanno aspettando la ristampa!
Il gruppo ci confida che possiamo sperare per la prossima estate in un terzo album, più ricco di brani originali!

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