Gibellina, Arca e Nascondimento

GIBELLINA- Il prossimo 13 Aprile alle ore 17, presso Baglio Di Stefano di Gibellina, sede della Fondazione Orestiadi, saranno presentate due installazioni realizzate da Francesco Arecco. Si tratta di: Arca e Nascondimento, destinate a restare in permanente nel corpus delle opere della Fondazione. Arca è parola polisenso: sarcofago, teca, nave, arca di alleanza, arca di salvezza. Il senso delle installazioni di Arecco è di contatto, dialogo fra le persone chiamate a partecipare alla realizzazione dell’opera o alla sua fruizione. Solo insieme si progredisce, solo insieme ci si salva dal non-senso contemporaneo. Arche in legno sono state installate a Milano, Torino, Gubbio, Bologna e Reggio Emilia. A Gibellina l’installazione sarà realizzata in pietra. Pietre locali, pietre del Piemonte dell’artista, pietre portate dai ragazzi delle scuole del territorio. Arca apparirà come un grande tumulo, un’accumulazione di pietre, simbolo di un nuovo mondo che nasce. Sul cumulo di pietre arriveranno presto formiche, lucertole, micromammiferi, uccelli, muschi e piante. La natura si riapproprierà dell’opera, facendola sua. Il tumulo diverrà presto arca di vita, approfittando della sapienza del tempo, che tutto porta alla vita. Nascondimento è un’invasione di insetti o uccelli, fermatisi a passare un periodo sul muro del granaio del baglio di Gibellina. Costruiranno la loro casetta d’ebano, in attesa di un momento migliore, più caldo, più colto, più amorevole. Opera di silenzio e speranza.

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