Castello e dintorni: incuria o inciviltá (foto)

Passeggiando per le vie di Alcamo spesso, non manca purtroppo, la possibilitá di notare delle zone in cui la condizione delle strade non è delle migliori; laddove a questa poca cura viene associata la presenza di una manifesta inciviltá, il cittadino comune, che nutre un certo amore nei confronti della propria città, non può che provare un senso di frustrazione e di rammarico davanti alle condizioni di abbandono di facile risoluzione.

Nello specifico, si sta parlando della zone di Piazza della Repubblica e Piazza Castello, in cui la visione del Castello, e il verde attorno ad esso, vengono barbaramente disturbati da una serie di transenne e ponteggi che circondano l’imponente monumento, orgoglio della città. Tra la chiusura di un pub e vecchi lavori, insomma, chi gira intorno al Castello sarà più colpito da ciò che sembra essere stato abbandonato lì, che dalle torri ai quattro lati.

Le stesse aiuole, in cui un tempo erano stati piantati dei fiori colorati, che davano una quasi sensazione di cura, sono adesso colme di erbacce secche e la gente ha cominciato ad utilizzarle come veri e propri contenitori per l’immondizia. Quindi, un turista che vorrà raggiungere uno tra i più importanti monumenti alcamesi avrà dinanzi questo stato di degrado; se poi dovesse venire in macchina allora la questione si complicherebbe. Noi alcamesi conosciamo le strade e i sensi di marcia, abbiamo una guida piuttosto sommaria e non facciamo caso ai segnali molto spesso; un occhio attento potrà però constatare che la segnaletica stradale che si trova in quella zona, potrebbe far sorgere parecchi dubbi ad un conducente non proprio avvezzo al percorso. Si muoverà, infatti, tra strisce pedonali fantasma e tra segnali quasi invisibili che mostrano una carreggiata più macchiata che segnata correttamente. foto

Il Comune dovrebbe farsi carico di restituire a questa zona la giusta dignità e rendere il paese tutto più vivibile mettendo in atto quella che è la teoria delle “finestre rotte” secondo la quale se in un quartiere un teppista spacca una finestra, e nessuno la aggiusta, è molto probabile che ben presto qualcun altro faccia lo stesso se non peggio, dando così inizio ad una spirale distruttiva; perciò la civiltà si costruisce solo attraverso piccoli gesti che aiutano l’uomo ad amare la sua casa comune.

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