Dopo l’approvazione del Consiglio, arriva il coworking ad Alcamo

ALCAMO- IL Consiglio Comunale di Alcamo guarda ai giovani. Dopo l’approvazione della mozione, proposta dal Capogruppo del PD, Antonio Fundarò,  verrà attivato a breve il servizio di coworking per la gestione temporanea di spazi  per le associazioni e per l’housing professionale.

Un progetto ambizioso che ha lo scopo di mettere in rete le varie associazioni che usufruiranno degli spazi e per favorirne la collaborazione e la fioritura di nuove idee da proporre alla cittadanza. Lo stesso Antonio Fundarò, però, puntualizza: “l’utilizzo del patrimonio immobiliare comunale richiede da parte dell’Amministrazione oltre all’impegno economico relativo all’eventuale riqualificazione e recupero strutturale un ragionamento sulle modalità di utilizzo e di gestione, che molto spesso si è fermato di fronte alla difficoltà primaria costituita dalla mancanza dei fondi necessari a una gestione diretta e di lungo periodo, soprattutto nel caso di edifici destinati a scopi culturali, sociali o comunque no profit. In un periodo di forte crisi economica, emerge con maggiore forza l’urgenza di individuare e adottare delle nuove modalità di utilizzo degli spazi in disuso o dei beni confiscati alla mafia, che attraverso una rivitalizzazione e riqualificazione anche sociale, possa costituire un vantaggio per la comunità cittadina” .

L’idea di favorire la nascita di luoghi in cui i giovani imprenditori o le associazioni possano ritrovarsi e per avere dei luoghi di aggregazione o per agevolare la fase di start-up delle piccole imprese, non può che essere considerata come un’iniziativa a sostegno di chi, appena approdato al mondo del lavoro o della cultura, ha difficoltà ad inserirsi, visto il panorama in cui la crisi incalzante pone ostacoli di ordine economico non indifferenti. Il Comune, in questa prospettiva, deve far sì che il progetto, oltre ad essere avviato, abbia anche un proseguo positivo che possa realmente fornire le condizioni per evolvere in una direzione di miglioramento dei singoli e dell’intera comunità, ad esempio sfruttando le potenzialità delle associazioni stesse per incrementare la vita culturale del paese.  Le sedi  verranno concesse dietro presentazione di un progetto che preveda i servizi da offrire alla cittadinanza e comporterà il pagamento di un canone che potrà essere ridotto attraverso la valutazione dei servizi offerti. La giunta e il Sindaco hanno il compito di individuare i locali, eventualmente ristrutturarli e controllare, in ultima istanza, il lavoro svolto al suo interno.

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