Da un terreno confiscato alla mafia nuove fonti idriche

TRAPANI – Le fonti di approvvigionamento idrico saranno incrementate: è questo il risultato dell’accordo siglato ieri mattina dai sindaci di Trapani e Castelvetrano. L’intesa permetterà al Comune di Trapani di utilizzare, in comodato d’uso gratuito 99ennale, un terreno in contrada Bresciana, confiscato alla mafia e affidato al comune di Castelvetrano, dove verranno scavati 4 pozzi e realizzate opere di collegamento all’esistente stazione di rilancio appartenente al sistema idrico “Bresciana”.

Sul sito, inoltre, verrà prodotta energia elettrica derivante da fonti rinnovabili. “L’amministrazione – ha dichiarato il sindaco Damiano – ha preso un impegno preciso per aumentare il prelievo e stabilizzare la portata dell’acqua al fine di farla arrivare con regolarità nelle case dei cittadini”. Per la realizzazione dei pozzi e la gestione dell’area, il Comune spenderà due milioni di euro. La somma verrà tratta da un finanziamento di due milioni di euro che la precedente amministrazione aveva ottenuto per la riqualificazione dei marciapiedi della frazione di Palma, ritenendo il problema dell’approvvigionamento idrico una priorità. Espletate la pratiche burocratiche, i lavori dovrebbero iniziare tra un anno e terminare sei-otto mesi dopo la loro consegna. Dall’escavazione di nuovi pozzi trarranno vantaggio i Comuni che attualmente si approvvigiono dal sistema idrico trapanese: Favignana, Castelvetrano- Triscina e Buseto Palizzolo- Bruca.

“I beni confiscati alla mafia – ha dichiarato il sindaco di Castelvetrano Felice Errante – non sono solo del Comune che li riceve, ma dell’intera collettività”.

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