PALERMO. Per potere partecipare ad un evento di particolare rilievo, si sa, è buona abitudine indossare il miglior “vestito” del nostro guardaroba: un “vestito” adeguato all’occasione, nè troppo “elegante” (tale da mettere a disagio gli altri) e nemmeno troppo “casual” (come se non si stesse dando la giusta importanza all’evento). Ma alla base di tutto bisogna ricordare che non è possibile presentarsi con la “camicia macchiata”. Maria Falcone segue questa consuetudine.
«Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, indagato per mafia, non è stato invitato alle celebrazioni del ventesimo anniversario della strage di Capaci». Lo dice Maria Falcone, sorella di Giovanni, il magistrato ucciso con la moglie e tre poliziotti di scorta il 23 maggio 1992 nell’attentato lungo l’autostrada Trapani-Palermo. Per Maria Falcone «la fondazione Giovanni e Francesca Falcone che rappresenta tutti i morti per mafia non può permettersi d’invitare persone che sono sospettate di avere avuto contatti con Cosa nostra». «A prescindere da come vada a finire – aggiunge – l’udienza preliminare, in cui il giudice deciderà se rinviare a giudizio Lombardo, non possiamo avere tra gli invitati una persona per cui una procura ha chiesto il rinvio a giudizio per mafia. Sarebbe stato un bel gesto da parte di Lombardo dimettersi dalla carica che ricopre».