Fini e la Terza Repubblica

Ormai è chiaro e lampante come il sole, che la classe politica abbia delegato a Mario Monti il potere decisionale, per non finire nel nulla della Prima Repubblica. Adesso bisognerà attendere le mosse dei principali leader e capire come cambierà lo scacchiere del sistema politico nella Terza Repubblica nascente. Nei giorni scorsi ha colpito il cambiamento di tono del Presidente della Camera nei confronti dell’ ex Presidente del Consiglio Berlusconi, un’apertura formale o qualcosa di più sostanzioso? Fini ha messo in luce il passo indietro di Berlusconi, lo ha definito un gesto di responsabilità, e Berlusconi, dopo il crollo della sua maggioranza, ha menzionato l’errore fatale della rottura con Fli, ritenendola la causa principale del tracollo in Parlamento. Il Presidente della Camera ha poi stigmatizzato fortemente l’ultima provocazione di Bocchino, cioè la candidatura di Monti alle prossime elezioni con l’appoggio di Fli. Il partito di Berlusconi è ormai in balia dei trasformisti, dei traditori, e capi bastone pronti a farsi la guerra. Fini allora potrebbe cercare di riorganizzare politicamente la destra italiana, ormai  “balcanizzata” da lotte intestine, e rilanciare il progetto di uno schieramento politico che vada oltre il berlusconismo sconfitto. Se non dovesse riuscirci, sarebbe annesso al Terzo Polo neo democristiano di Casini e Rutelli. Forse è arrivato il momento di osare di più.

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