TRAPANI. Ci sono voluti sei anni di processo per stabilire che un artigiano di Castellammare del Golfo, tale M.Barbuto, oggi quarantenne, non abbia commesso nessun illecito costruendo auto simil Ferrari ma che lui onestamente chiamava “Barbuto cars”. Capita però che questo bravo artigiano abbia venduto due auto, una in Puglia e una nel Lazio, e che gli acquirenti, incautamente o per far bella mostra di una macchina irraggiungibile altrimenti, abbiano apposto il marchio della ben nota casa del cavallino. Per questo motivo il giovane artigiano, anzicchè premiato per le sue capacità si è trovato inquisito. Per fortuna la verità con fatica trionfa e così, dopo tante traversie, finalmente si è giunti alla soluzione positiva: assolto per non aver commesso il fatto, tra l’altro le macchine non avevano motore. Risolto il caso, ci si augura che questa pubblicità non voluta, e un pò pesante, migliori almeno i suoi affari dal momento che la storia ha girato il mondo.