
Nonostante la forte pressione da parte della provincia, l’ indifferenza più assoluta è la condotta che le istituzioni hanno scelto di adottare. Probabilmente questo atteggiamento omertoso può essere associato al fatto che sarebbero già stati concessi ben 6 permessi di ricerca ed altri cinque sarebbero in attesa di decisione, quindi , sostanzialmente, la vicenda sembrerebbe rivolgersi al sordo che no vuol sentire. All’interno della stessa nota si legge infatti: “E’ davvero avvilente dovere sottolineare e ripetere per l’ennesima volta gli stessi concetti, gli stessi allarmi, le stesse denunce, le stesse richieste, ma è ancor più umiliante, per chi cerca semplicemente di adempiere ai doveri istituzionali derivanti dal mandato popolare democraticamente ricevuto, essere platealmente snobbato da un Ministro della Repubblica (per di più siciliano) e da un Presidente di Regione che, evidentemente quanto scandalosamente, preferiscono avvalersi della “facoltà di non rispondere” per sfuggire a quello che dovrebbe essere un preciso dovere ma, forse e soprattutto, per evitare un confronto che, inevitabilmente, finirebbe per vederli soccombenti”. E chissà che questa non sarà la nostra prossima lotta per salvare l’ecosistema trapanese in estremis.