L’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, diretta da Pietro Vento, ha realizzato una indagine su un campione di oltre mille cittadini rappresentativo della popolazione siciliana, sulla soddisfazione dei cittadini per i servizi pubblici nell’isola. I siciliani che si scontrano quotidianamente, soprattutto nelle aree metropolitane, con le carenze sia qualitative che quantitative dei servizi, non potevano che mostrare il proprio disappunto e la prpria disapprovazione al riguardo. Il direttore di Demopolis Pietro Vento, spiega che questa valutazione negativa è data dalla inefficenza dei servizi con la quale i cittadini si scontrano quotidianamente e dalla mancata applicazione di Custumer Satisfaction. Quest’ultimo potrebbe essere un utile strumento di miglioramento e monitoraggio della qualità dell’offerta, che permetta di intercettare i segnali di malfunzionamento e le priorità degli utenti. Dall’ascolto dei cittadini, infatti, possono venire fuori importanti suggerimenti per migliorare i servizi e di conseguenza, per uno sviluppo regionale.
I dati sono davvero critici: soltanto la voce “scuola e università” riesce a toccare il 52% di consensi. Questo significa che la restante parte (e sono quasi la metà degli intervistati) non la ritiene a livelli adeguati.Restano molto contenuti, al 31%, i livelli di soddisfazione nel campo della salute: forte è infatti la domanda di una sanità pubblica di qualità, in grado di offrire in Sicilia strutture e prestazioni più in linea con gli standard nazionali ed europei. Resta negativo il giudizio degli utenti sulla qualità e sull’efficienza dei servizi di Pronto Soccorso e di diversi reparti in molte strutture ospedaliere dell’Isola come le modalità e i tempi d’attesa per una visita specialistica. Il malcontento aumenta se tocchiamo le aree trasporto pubblico e gestione dei rifiuti nei quali circa l’80% ha espresso parere negativo. Buona parte dei siciliani si dichiarano insoddisfatti della regolamentazione del traffico urbano, del sistema dei parcheggi e del trasporto pubblico nelle città: a conferma che le misure adottate in questi anni si sono spesso rivelate del tutto inadeguate o insufficienti. pesa la prolungata emergenza a Palermo ed in altre città della Sicilia, invase da cumuli di rifiuti a causa di gestioni spesso caratterizzate in passato da sprechi e grave incapacità amministrativa: con considerevoli danni per la vivibilità urbana, ma anche per l’immagine di una regione a vocazione turistica”. Bocciatura piena viene, infine, data alla formazione professionale, ritenuta dall’84% degli intervistati, completamente inadeguata per l’nserimento nel mondo del lavoro.
I siciliani reputano, infine, più “vicino” il Governo che il Comune o la Regione nella risoluzione dei problemi dei cittadini. Tutto questo deve farci riflettere e lascia ampio spazio alle proposte di miglioramento e rinnovamento regionale.