L’ex patron Vittorio Morace fuori dal processo

Incapace a partecipare al dibattimento, pm chiede conferma sequestro beni per 10 milioni di euro

Oggi i periti nominati dal gup Claudia Rosati stamane a Palermo nel corso dell’udienza relativa al troncone palermitano dell’indagine “Mare Monstrum”, la cosiddetta tangentopoli del mare, hanno confermato l’assunto della difesa a proposito di uno degli indagati più eccellenti, l’armatore Vittorio Morace, il presidente della Ustica Lines ed ex patron del Trapani Calcio. Morace non è nelle condizioni di partecipare in maniera consapevole al dibattimento, le sue condizioni di salute sono tali da doverlo mettere fuori dal processo. Oggi in udienza anche il pm Gualtieri ha condiviso all’esito della perizia medica la richiesta della difesa, ma ha insistito nel sequestro dei beni, pari a 10 milioni di euro. Adesso si attende la decisione del giudice Rosati.   Morace è da tempo lontano da Trapani, dove aveva base con la sua Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines quando passò nelle mani di suo figlio Ettore, anche lui tra gli indagati di “Mare Monstrum” (ha già patteggiato una pena per il reato di corruzione davanti alla Procura di Trapani). Ed è lontano anche dalla Sicilia, essendosi stabilito in Spagna. I difensori hanno evidenziato uno stato di salute che non gli permette di partecipare al dibattimento, ciò nonostante pare che lo scorso dicembre Vittorio Morace si sia scambiato gli auguri in video conferenza con i suoi dipendenti della compagnia di navigazione. Da dicembre in poi le sue condizioni sono diventate tali pare da renderlo incosciente.
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