Rapine ai coetanei, fermati due minorenni

Nella giornata di mercoledì appena trascorso, a seguito di articolate indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato, è stata data esecuzione all’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale dei Minori di Palermo nei confronti di due minorenni trapanesi che nell’ultimo periodo hanno terrorizzato i loro coetanei con rapine, minacce e violenze varie.
Gli arresti scaturiscono da una laboriosa attività di disamina delle immagini dei circuiti di videosorveglianza e dall’acquisizione delle denunce delle vittime e delle testimonianze utili a risalire agli autori delle rapine e dei continui atti di bullismo spesso avvenuti nel contesto scolastico.
I predetti sono ritenuti responsabili di tre rapine in concorso, commesse a Paceco e a Trapani, rispettivamente il 29 luglio scorso, quando i 2, con atteggiamento minaccioso, strappavano il cellulare dalle mani di un coetaneo che tranquillamente era seduto nella piazza del paese, minacciandolo al fine di farlo desistere dal cercare di recuperare il bene appena sottratto, e il 5 agosto, allorché, sotto minaccia di un coltello, prendendo a schiaffi e pugni la loro vittima, si facevano consegnare la somma di 70 euro; infine, l’08 ottobre 2019, quando, davanti ad una fermata di un bus vicino la scuola frequentata dai minori, i due cercavano di sottrarre il cappellino a un compagno di scuola, il quale riusciva a divincolarsi ma veniva dopo poco raggiunto, accerchiato e preso a testate, calci e pugni.
Tenuto conto della gravità dei fatti violenti, e soprattutto della continuità con la quale questi si susseguivano, a volte solo per il gusto di intimorire e di imporsi ai coetanei, si era creato uno stato di allarme per cui alcuni scolari avevano abbandonato la frequenza delle lezioni ritenendo la scuola un luogo poco sicuro al contrario di quanto dovrebbe essere.
Per uno dei soggetti, che da anni si è reso responsabile di svariati delitti contro il patrimonio con violenza sulla persona, si sono aperte le porte del carcere Malaspina di Palermo, mentre l’altro minore coinvolto è stato affidato ad una comunità.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteDi storia e di racconti alcamesi “Alla scoperta dei percorsi Sacri”
Articolo successivoCastellammare, nuovo stop per la raccolta dell’organico