La banda della droga

Nelle case popolari i market di cocaina e droga, nove raggiunti da misure cautelari. GUARDA LE FOTO
Sei persone arrestate, altre tre colpite da obbligo di dimora, ingenti quantitativi di droga, hashish e cocaina sequestrati, colpiti affari illeciti per oltre 500 mila euro. E’ questa la sintesi dell’operazione antidroga denominata “Reset”, condotta nella notte appena trascorsa dalla Squadra Mobile di Trapani, dai poliziotti delle sezioni antidroga e reati contro il patrimonio. Indagini concentrate sul capoluogo trapanese dove è risultata fiorente l’attività di spaccio di cocaina e hashish. Gli agenti diretti dal capo della Mobile Fabrizio Mustaro, hanno eseguito arresti e perquisizioni nei rioni popolari Palme e Milo dove da tempo erano insediate, nascoste all’interno di palazzine popolari, delle vere e proprie centrali di spaccio di cocaina e hashish. Le indagini coordinate dalla Procura di Trapani diretta dal dott. Alfredo Morvillo hanno ottenuto dal gip del Tribunale di Trapani una ordinanza che ha condotto in carcere i fratelli Antonino e Francesco Beninati, di 41 e 36 anni, pregiudicati, Giancarlo Roberto Di Giovanni, 27 anni, Ivan Colombo 22, pregiudicato. Sono stati posti agli arresti domiciliari: Giuseppe Beninati, 32 anni, pregiudicato e Alberta Irene Costa, 23 anni. Sono stati raggiunti dall’obbligo di dimora: Felice Beninati, 21 anni, pregiudicato, Salvatore Bosco, 20 anni, e Antonio Nicolò D’Amico, 25 anni. Sono tutti responsabili, in concorso, a vario titolo, di detenzione e spaccio di stupefacenti.  Contro Antonino Beninati, Colombo e Di Giovanni le accuse di estorsione aggravata, danneggiamento e di detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola. Le indagini della Squadra Mobile scattarono proprio la sera del 19 luglio dello scorso anno, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco furono esplosi contro la porta a vetri di un locale nella centralissima via Fardella a Trapani. I poliziotti della sezione diretta dal commissario capo Salvatore Avvento scoprirono che dietro quella intimidazione c’era Antonino Beninati che in quella maniera pretendeva il saldo di un suo credito di 4 mila euro , debito a carico del genero del proprietario del locale per una partita di hashish, due chili, a lui fornita. Spari esplosi mentre diverse persone stazionavano nei pressi del locale, e fortunatamente nessuno restò ferito. Le centinaia di intercettazioni e la videosorveglianza attivate dagli investigatori della Polizia di Stato hanno fatto luce su un vasto giro di spaccio e traffico di cocaina e hashish gestito dai fratelli Beninati. L’attività illecita aveva come base le loro abitazioni nel quartiere Palme e nel quartiere Milo. Altri due appartamenti, uno in via Fardella e uno in Via Morello, venivano utilizzati come deposito della droga. I Beninati avevano predisposto un’efficientissima rete di pusher. Colombo, DI Giovanni e Agugliaro di 31 anni, pregiudicato trapanese, arrestati in flagranza di reato durante le indagini, erano stati organizzati per turni giornalieri di “lavoro” e vendevano lo stupefacente a domicilio, spostandosi in moto, oppure nell’androne dei due palazzi, nei quali i Beninati abitavano.  A disposizione dei clienti minorenni anche microdosi. Nel corso dell’attività investigativa gli uomini della Squadra Mobile hanno sequestrato complessivamente 3 kg. di cocaina e 35 kg. di hashish. L’operazione, che è stata seguita dal neo questore di Trapani Salvatore La Rosa, è stata eseguita complessivamente da 90 uomini della Squadra Mobile di Trapani, del Reparto Prevenzione Crimine, del Reparto Mobile e da tre unità cinofile antidroga di Palermo.
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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.