Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e vittima dell’odio. 20 Comuni del trapanese si mobilitano

Tra questi i Comuni di Castellammare del Golfo, Trapani e Alcamo

TRAPANI. All’appello lanciato dall’Associazione trapanese “Punto Dritto” per conferire la cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre, in questi giorni vittima di odio online tanto da essere costretta a vivere sotto scorsa, hanno risposto 20 Comuni del trapanese. Sindaci, consiglieri comunali, deputati e associazioni tutti uniti al sostegno della Senatrice sopravvissuta ad Auschwitz che oggi, ad 89 anni, è finita vittima di odio online e minacce di morte.

Il motivo della scorta

Da una parte l’aumento dei messaggi di odio sul web e delle minacce ricevute dalla Senatrice a vita negli ultimi giorni, dall’altro per i numerosi spostamenti della Senatrice per partecipare agli eventi in giro per l’Italia nonostante l’età. L’accelerazione all’assegnazione della scorta da parte del Ministero dell’Interno, è avvenuta nei giorni successivi alla nascita dalla Commissione Parlamentare contro l’odio e l’antisemitismo voluta proprio dalla Segre. A seguire i suoi spostamenti saranno due Carabinieri.

Il documento in sostegno della Senatrice

Nel documento “La provincia di Trapani per Liliana Segre!” si legge: “Dopo la scorta a Liliana Segre, testimone degli orrori di Auschwitz, è nata anche nelle nostre città una mobilitazione spontanea che si è concretizzata nell’idea di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre in tutti i comuni, il giusto modo per dire a quella bambina cacciata da scuola per colpa di leggi ingiuste che no, non accadrà più. Alcuni amministratori di Trapani, Erice, Paceco, Castellammare del Golfo, Favignana, Castelvetrano, San Vito Lo Capo, Marsala, Salemi, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Valderice, Alcamo, Custonaci, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta, Camporeale, Partanna, Petrosino stanno già predisponendo gli atti necessari e il gruppo che spontaneamente si è costituito metterà a disposizione una bozza di mozione predisposta su iniziativa di Marzia Patti, affinché questo lavoro di collaborazione tra comuni possa allargarsi a tutte le realtà della nostra provincia. Insieme ai cittadini, alle associazioni, ai movimenti e ai partiti che vorranno aderire, iniziamo questo progetto perché siamo convinti che “tutti coloro che dimenticano il passato sono condannati a riviverlo” (P.Levi)” – si legge nell’appello lanciato da Maria Pia Erice e Valentina Villabuona (Punto Dritto).

All’appello hanno aderito anche Pietro Bartolo (Europarlamentare), Carmelo Miceli (Deputato nazionale), Antonio Lombardo (Deputato nazionale), Piera Aiello (Deputata nazionale), Maurizio Santangelo (Senatore) e Valentina Palmeri (Deputata ARS). Tra gli aderenti anche la CGIL, CISL, UIL TRAPANI, UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia e l’ANPI.

La lettera di ringraziamento della Segre

La Senatrice Liliana Segre, appreso dell’appello lanciato dai cittadini trapanesi, ha inviato un breve messaggio di ringraziamento: “Grazie di nuovo per il vostro sostegno e per tutto quanto fate per rendere sempre migliore la nostra vita civile. Liliana Segre” “Saluto e ringrazio tutte le persone e le istituzioni che hanno raccolto l’appello di solidarietà promosso dall’Associazione “Punto Ditto” della provincia di Trapani. E questo un periodo difficile per la nostra democrazia, per la nostra società civile, per il clima che si respira e per i pericoli che incombono. Personalmente farò sempre il mio dovere di cittadina, di senatrice, di testimone, ma la solidarietà di uomini, donne, istituzioni è indispensabile, perché indice prezioso di un tessuto morale e civile del Paese per fortuna ancora integro. Democratico, costituzionale, antifascista. Grazie di nuovo per il vostro sostegno e per tutto quanto fate per rendere sempre migliore la nostra vita civile. Liliana Segre”.

Per aderire all’appello clicca qui.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.