Chris Obehi, il cantautore nigeriano che canta (e incanta) in dialetto: “Amo la musica siciliana. Adesso sogno il mio primo disco”

Da Bob Marley a Rosa Balistreri, sono i pilasti che Christ Obehi porta in ogni suo concerto. “La musica siciliana mi regala emozioni, amo ogni singolo suono.” Lanciata campagna di crowdfunding per il suo primo disco di inediti

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Da Redemption Song di Bob Marley a Cu Ti Lu Dissi di Rosa Balistreri, sono i pilastri portanti della musica di Chris Obehi, artista nigeriano che da anni vive e studia a Palermo. Lo abbiamo incontrato durante un suo passaggio a Castellammare del Golfo, in occasione del “Castellammare Culture Fest”.

La sua musica incanta per la semplicità e le emozioni che regala. Chris canta in dialetto siciliano, e anche bene. È ormai diventata famosa su YouTube la sua versione di Cu Ti Lu Dissi della cantautrice e cantastorie siciliana Rosa Balistreri. “La sua musica mi piace davvero molto, per me lei è un esempio- racconta Chris Obehi ad Alqamah.it – Amo la musica siciliana per la sua sonorità e la melodia che mi ricorda le mie origini. Le canzoni di Rosa Balistreri mi ricordano tanto la mia Africa, per questo me ne sono innamorato. La lingua siciliana per me però vuol dire anche integrazione”.

Christopher Goddey, in arte Chris Obehi (Obehi vuol dire “mani d’angelo”)  viene dalla Nigeria, un Paese di cui porta nel cuore bei ricordi, ma anche momenti tristi e difficili. “La Nigeria è un Paese bello, ricco di cultura e tradizioni, purtroppo per motivi politici è impossibile costruirsi un futuro lì, tantissimi giovani come me sono costretti a fuggire per motivi politici e per le persecuzioni dei fondamentalisti di Boko Haram.” In Nigeria infatti, i fondamentalisti islamici di Boko Haram continuano a perseguitare i cristiani e a gettare il paese nel terrore. Chris è cristiano, molto fedele. “Molti fuggono per questo motivo, io oggi qui sono felice, sto facendo la mia strada, ma spero un giorno di poter tornare nel mio Paese, magari per cantare e suonare in pubblico. Casa è sempre casa.”

Chris oggi ha 22 anni ed è in Italia da 4. Dopo essere scappato dalla persecuzione di Boko Haram è passato per i lager libici, ma oggi del passato non vuol parlare molto. Del viaggio sul barcone, durato due giorni, ricorda il pianto dei bambini. Tante donne, alcune incinte, e infine l’arrivo a Lampedusa su una nave militare, poi a Messina fino a trovare la sua “casa” a Palermo. Oggi vive e studia lì. La mattina al Conservatorio Vincenzo Bellini e di sera frequenta l’Istituto Tecnico economico per il turismo “Marco Polo”, oltre a portare la sua musica in giro per la Sicilia e l’Italia. “In Nigeria suonavo il basso, al conservatorio studio contrabbasso. Sono sempre alla ricerca di nuove sonorità ed esperienze musicali. Ho suonato con artisti di fama internazionale che mi hanno insegnato tanto.” Chris ha suonato in importanti festival siciliani e in molti teatri, tra questi il Teatro Massimo di Palermo. Lo scorso luglio è tornato a Lampedusa, ma questa volta da artista. “È stato molto emozionante tornare su quell’isola, un bellissimo momento di crescita e di condivisione.”

Della musica ha un’idea molto chiara: “Per me la musica è una lingua universale con cui poter creare e non distruggere. Unisce le persone, senza barriere. Per me è come l’aria, non potrei vivere senza.”

“Ho imparato a suonare la chitarra su Youtube da autodidatta, in Nigeria avevo un gruppo e suonavo il basso. Oggi grazie agli studi in conservatorio sto imparando molto. Il mio futuro? Lo vedo magari nel mondo dell’insegnamento, mi piacerebbe insegnare la musica ai bambini.” Intanto da pochi giorni ha lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi necessari per realizzare il suo piccolo grande sogno: incidere il suo primo disco di pezzi inediti. L’album conterrà brani in inglese, in italiano, in dialetto siciliano e anche in dialetto nigeriano. “In questo disco ci sarà molto di me, della mia storia, la mia esperienza, dell’Africa e della Sicilia, del passato e del presente”. In “Mama Africa”, per esempio, Chris Obehi racconta la storia della sua Africa e del suo viaggio per sbarcare in Europa con una canzone che parla di malinconia, ingiustizia, ma anche di pace, amore e fratellanza tra tutti i popoli.

“Oggi vedo molti giovani che non leggono più, leggere ci permette di capire il passato, da dove veniamo, ma soprattutto ci aiuta a vedere dove stiamo andando. Con la musica cerco di trasmettere le mie emozioni, in maniera semplice.” Chris ha ricevuto tanti complimenti per il suo talento e la sua ottima pronuncia del siciliano, ma anche qualche critica. “Una signora mi ha scritto dicendomi che oltre al lavoro adesso rubiamo anche la musica. Alla sua critica ho risposto con un sorriso. In questo mondo ci sono brave e cattive persone, belle e brutte persone, ma non bisogna dare loro importanza. Bisogna rispondere sempre con un sorriso, perché all’odio si risponde con l’amore. Il razzismo? Semplice, è ignoranza. Adesso il mio unico pensiero è rivolto alla strada che sto percorrendo qui, quello che sto costruendo, passo dopo passo.”

Per contribuire a realizzare il suo sogno clicca qui.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.