L’On. Piera Aiello denuncia fuga di notizie su località protetta: “Leggerezza o incompetenze dei Ministri Salvini e Bonafede”

La testimone di giustizia affida a Facebook la sua denuncia sulla fuga di notizie e sulla paura per l’incolumità della sua famiglia

ROMA. L’On. Piera Aiello, testimone di giustizia dal 1991 e deputata del M5s, con un post su Facebook, denuncia una fuga di notizie sulla località protetta accusando l’ormai ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini e il riconfermato Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, oltre al sottosegretario Luigi Gaetti che ha la delega all’Antimafia ed è presidente della “Commissione centrale per la definizione e l’applicazione delle speciali misure di protezione”.

I Ministri e il Sottosegretario sono accusati dalla deputata Aiello di aver “reso pubbliche generalità dei familiari e residenza, mettendo a repentaglio la sua sicurezza”.

“Carissimi non ho mai usato Facebook per faccende personali ma oggi, vi voglio informare di un fatto assai grave. Come potete leggere da una nota inviata all’ansa – scrive l’On. Aiello –  e mai presa in considerazione da quest’ultima, è stata commessa una grave fuga di notizie nei confronti della mia famiglia, mettendola in serio pericolo. Per tanti anni ho cercato di proteggere me ed il mio nucleo familiare, ma per leggerezza o per sicura incompetenza di due ministri, Salvini e Bonafede, di un sottosegretario Gaetti e di un direttore del Servizio Centrale di Protezione Generale Aceto, questo è stato vanificato.

Mi trovo costretta a denunciare i sopra nominati, dopo aver informato il Presidente Morra, lo stesso Gaetti pretendendo un’audizione in Commissione Centrale ex art.10, dalla quale non ho avuto riscontro come sempre. Il Quirinale mi ha ricevuta tempestivamente e si sta prodigando per aiutare me e la mia famiglia. Ho chiesto accesso agli atti (vedi verbale a sinistra, ndr) per sapere la procedura usata per un eventuale ricorso, tra l’altro avviato, unica risposta è stata che gli atti sono talmente tanti che prorogano al 30 settembre un’ipotetica consegna degli atti stessi, così facendo cercano di far scadere i termini, ma così non sarà. In pratica, – continua Aiello – l’ennesimo abuso da parte di questi uffici, perché, diversamente da quanto viene detto da testimoni malpensanti, di abusi ne ho subito tanti in 28 anni da parte di questo regime di protezione che non protegge nessuno e mai nessuno mi ha aiutata, lotto per i diritti dei testimoni e collaboratori unitamente “all’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia” presieduta da Ignazio Cutrò dove è nata la legge che ci dà diritto ad avere la dignità lavorativa, da sempre negata, proprio da quelle istituzioni che ci dovevano aiutare, ultima legge depositata e calendarizzata n.1740, che presto sarà discussa, pensata per evitare violazioni a scapito di testimoni e collaboratori, nonché la legge sugli imprenditori usurati. Alla luce dei fatti l’unica cosa che mi viene in mente è che sto pagando un prezzo troppo alto per avere creduto alla difesa dei cittadini Italiani che ancora sperano e vivono nella Verità e nella Giustizia”.

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