Richieste di condanna

Favignana: “caso Vela Latina” la Procura chiede sei condanne, anche per il sindaco Pagoto

Per la Procura di Trapani è risultato fondato il nostro reportage sugli affari “pericolosi” intercorsi nel tempo tra il Comune di Favignana e l’associazione “Vela Latina”. E a conclusione della discussione processuale il pm Andrea Tarondo a fine requisitoria, dove ha dato atto del prezioso lavoro giornalistico condotto, cui è seguita una indagine approfondita della sezione di pg della Guardia di Finanza, ha chiesto le condanne per tutti e sei gli imputati. Un anno per abuso per il sindaco Giuseppe Pagoto, Un anno e due mesi sempre per abuso per il funzionario comunale, direttore del settore Sport, Girolamo Manuguerra, un anno per falso per l’ex ingegnere capo Pietro Vella e per il geometra del Comune Leonardo Santamaria, un anno e otto mesi per truffa per i vertici dell’associazione “Vela Latina, e cioè il finanziere Francesco “Tonino” Sposito e Stella Basciano, quest’ultima presidente dell’associazione e moglie dello Sposito. Il pm ha chiesto per tutti la sospensione della pena. Il prossimo 18 luglio parleranno le difese, la sentenza è attesa per il 25 luglio, dopo le eventuali repliche delle parti. Una vicenda che vi abbiamo raccontato nel 2015. Allora c’era un processo per abusivismo edilizio (anche per la costruzione di una piscina) nei confronti dell’associazione “Vela Latina” dove stranamente non risultava costituito come parte offesa il Comune di Favignana, cosa che invece risultava esserci per tutti gli altri analoghi procedimenti per abusivismo edilizio contro altri soggetti, e poi nonostante quel processo, che riguardava anche riscossioni truffaldine di contributi, concluso nel novembre scorso con la condanna per truffa a 8 mesi del finanziere Sposito, l’associazione “Vela Latina” continuava con l’essere destinataria di contributi da parte dell’amministrazione comunale delle Egadi. Il nuovo processo si è sviluppato tutto attorno alle macchinose attività di Tonino Sposito e ai rapporti stretti con Giuseppe Pagoto già quando questi era vice sindaco e assessore della Giunta guidata dal sindaco Lucio Antinoro, e proseguiti dopo la sua elezione a primo cittadino delle Egadi. Un particolare emerso riguarda la faccenda dell’organizzazione di un evento da parte dell’associazione “Gulliver”, la rappresentate di questa associazione. Loredana Livolsi, ha riferito che proprio Pagoto chiese il coinvolgimento di Sposito e quindi dell’associazione “Vela Latina”. Tonino Sposito, finanziere all’epoca in servizio sull’isola, viene collocato dalle indagini come una sorta di deus ex machina di tutto. Il primo cittadino in qualche caso per favorire la Vela Latina avrebbe premuto troppo il piede sull’acceleratore facendo approvare alla Giunta delibere che non potevano essere adottate. Tra i particolari emersi l’utilizzazione di somme iscritte in capitoli di bilancio non pertinenti (soldi in qualche caso che sarebbero stati prelevanti dai fondi per le feste natalizie). L’associazione “Vela Latina” poi avrebbe goduto di altre “raccomandazioni”: riuscendo a ottenere nel 2012 contributi dalla Fondazione Federico II (esistente all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana) pare con l’aiuto dell’allora deputato regionale Paolo Ruggirello, oggi sotto indagine per reati di mafia. Non meno pesante è risultata poi la mancata costituzione di parte civile nel processo nei confronti dei vertici dell’associazione Vela Latina per abusivismo edilizio e truffa. L’ingegnere capo Pietro Vella ha sostenuto che presso l’Utc non vi era alcun fascicolo, proprio all’ultima udienza l’ex comandante dei vigili urbani Alessandro Leone ha prodotto la minuta della denuncia di abusivismo edilizio contro la “Vela Latina” la cui minuta per ricevuta è risultata firmata proprio dall’ingegnere Vella.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.