Elezioni Europee 2019, il primo partito è l’astensionismo. Ottimo risultato per la Lega, in calo il M5S, benino il Pd.

E’ normale che i vincitori facciano festa, la Lega vince, il Partito Democratico in salita e i 5 Stelle in discesa, ma…

Il dato nazionale da’ un verdetto: la Lega è il primo partito in Italia. Ma l’analisi risulterebbe mancante, e forse è ancora troppo presto per avventurarsi in “sentenze”, ma si può affermare che il Partito Democratico è vivo e che il Movimento 5 Stelle deve riflettere, perché perde consensi. Forza Italia è sotto il 10% e c’è un altro vincitore, o meglio vincitrice, cioé Giorgia Meloni di Fratelli Italia, che porta il suo partito al quasi 7%.

Un’analisi che si rispetti però merita approfondimenti, che faremo in successivi articoli.

Andando ai dati a noi più vicini, in Sicilia il Movimento 5 Stelle è primo partito con il 31% circa, anche se in calo rispetto a tornate elettorali precedenti, ma dato particolare è la percentuale ottenuta dalla Lega, cioé il 20%, che la fa passare da il “non sfonda” delle amministrative scorse, ad un ottimo risultato. PD e Forza Italia si assestano al 17% circa.

In riferimento alle preferenze: Nel Movimento 5 stelle, dove potrebbero scattare due o tre seggi,  testa a testa tra  Ignazio Corrao e Dino Giarruso: l’ex Iena a quota 116 mila voti supera Corrao a quota 115 mila, staccate Alessandra Todde a 88 mila voti e Flavia Di Pietro a 45 mila. Nella Lega, anche qui forse scattano due seggi, in testa Matteo Salvini con oltre 239 mila preferenze, segue la licatese Annalisa Tordino con 32 mila, Francesca Donato con 28 mila e subito dietro Igor Gelarda, staccato di una manciata di voti. Molto dietro Angelo Attaguile con 20 mila. Nel Partito Democratico in testa Pietro Bartolo, certamente eletto, oltre quota 134 mila, seguito da Caterina Chinnici a quota 112 mila e Andrea Soddu a 69 mila, dietro Michela Giuffrida a 52 mila. Mila Spicola si ferma a 7.300. Nella sfida interna a Forza Italia, dopo Silvio Berlusconi in testa a quota 90 mila, c’è Giuseppe Milazzo a 74 mia voti (eletto se Berlusconi opta per un altro collegio), seguito da Saverio Romano  con 73 mia voti e Dafne Musolino con 47 mila voti, Salvatore Cicu 28.470 voti, Giorgia Iacolino 24.211 e Gabriella Giammanco 18.455 voti. In Fratelli d’Italia, in testa Giorgia Meloni con 63 mila voti, seguita da Raffaele Stancanelli con 30 mila voti (eletto se la Meloni opra per un altro collegio) e da Luca Cannata  con 20 mila voti. Carolina Varchi si ferma a 14 mila e  Francesco Scarpinato a 13 mila. In +Europa in testa Fabrizio Ferrandelli, con 9 mila voti, nella lista della sinistra avanti Corradino Mineo con 12 mila voti.

I più votati in Sicilia. In Sicilia, è Matteo Salvini il candidato più votato in assoluto per le elezioni europee con 181.045
preferenze. Dopo di lui, Pietro Bartolo del Partito Democratico con 115.579 voti e Dino Giarrusso del Movimento 5 Stelle con 108.128 preferenze. Il più votato per Forza Italia è Silvio Berlusconi con 74.843 voti, per Fratelli d’Italia Giorgia Meloni con 54.901 preferenze e con 8.139 voti Fabrizio Ferrandelli per +Europa.

Un resoconto di queste Europee 2019 non può prescindere dal dato della nostra provincia. In estrema sintesi in provincia bene il Movimento 5 Stelle e Lega, riflessione per gli altri, anche se ci sono dati che fanno pensare ad una crescita. Un particolare da non sottovalutare è la poca affluenza a Trapani, che sia conseguenza delle lotte non ascoltate del comitato #sevolovoto?

A livello locale, ad Alcamo, il movimento 5 Stelle si attesterebbe sul quasi 39%, quindi poco più delle precedenti europee, la Lega al 19%, un balzo in avanti, perché quasi inesistente nel 2014, Forza Italia 17%, perde poco, PD 14%, perde quasi il 50% rispetto al 2014, e Fratelli d’Italia poco sopra il 6%, anche in questo caso un passo in avanti notevole rispetto al 2014, quando era al 1,5 circa. Quindi Alcamo conferma l’essere roccaforte 5 Stelle, conferma la crescita della Lega e anche se di poco del Partito Democratico rispetto alle elezioni nazionali precedenti.

Il dato allarmante è l’affluenza alle urne che cala rispetto alle precedenti elezioni e che vede un trend sempre al ribasso. A livello nazionale la Sicilia si piazza seconda regione dopo la Sardegna. E’ andato al voto solo il 37,5 per cento egli elettori. Oltre il 5 per cento in meno delle scorso Europee. La città con l’affluenza più alta è stata Palermo, con il 39,48 per cento dei voti, quella con l’affluenza più bassa Caltanissetta con il 34,3 per cento. In provincia di trapani la percentuale è stata tra le più basse in Sicilia, 34,78%, dieci punti in meno rispetto al 2014.

Ad Alcamo 45,01%, Salemi 41,27%, Castelvetrano 39,16%, Marsala 32,74%. Ma c’è chi si è astenuto dal voto con percentuali “bulgare”, cioé i cittadini di Trapani, solo il 29,30%, è andato al voto, il calo rispetto al 2014 è stato di quasi 7 punti. Una conseguenza anche della situazione dell’aeroporto trapanese? Hanno “vinto” quelli del comitato #sevolovoto?

Continuando i dati percentuali, ancora di meno si sono recati alle urne i cittadini di Favignana (24,36%) e San Vito Lo Capo (25,18%).

Approfondimenti su eletti e ripercussioni politiche nei prossimi articoli

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