Produzione e detenzione ai fini di spaccio, 5 misure cautelari eseguite dai Carabinieri

MARSALA. Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Marsala, hanno dato esecuzione a cinque provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, tutti marsalesi, indagati per il reato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nello specifico, l’attività d’indagine – condotta dai militari della Stazione di San Filippo e coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala – ha portato all’emissione da parte del Giudice per le Indagini Preliminari, della misura cautelare della custodia in carcere per Sparla Alessio, classe ‘85, ed a quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il fratello 36enne Sparla Vincenzo, nonché per Licari Vincenzo Fabio, classe ‘75. L’obbligo di dimora nel Comune di residenza è stato invece notificato a G.M.G., anche lui 36enne, ed a S.G., classe ’69. L’odierna attività scaturisce dall’arresto, eseguito nel luglio 2018 sempre dai Carabinieri, di Valenza Giovanni Umberto, marsalese classe ’55, all’interno della cui villetta di Contrada Bosco era stata rinvenuta una piantagione di marijuana costituita da ben 860 piante, che lo stesso teneva ben occultate nel proprio giardino. La coltivazione, inoltre, era innaffiata accuratamente da un apposito sistema di irrigazione e controllata costantemente da un sistema di video sorveglianza, il quale permetteva al Valenza di monitorare l’eventuale avvicinamento da parte delle Forze di Polizia.

Oltre alla piantagione, all’interno della citata abitazione, i Carabinieri trovarono anche un fucile automatico calibro 12 a canne mozze con il relativo munizionamento e più di 100 grammi di sostanza stupefacente del tipo Marijuana, già essiccata e pronta per essere commercializzata sul territorio.

L’acquisizione e la visione delle registrazioni delle immagini dell’impianto di videosorveglianza, condotta a seguito dell’arresto del Valenza, ha consentito ai Carabinieri della Stazione di San Filippo di acclarare che lo stesso non era l’unico a dedicarsi alla coltivazione dello stupefacente. Di fatti, il Valenza era coadiuvato dai 5 soggetti nei cui confronti sono stati eseguiti nella mattinata odierna i provvedimenti cautelari, i quali si recavano quasi quotidianamente presso la villetta di Contrada Bosco  per distribuire concimi e antiparassitari che assicurassero la buona crescita delle piante di marijuana. L’ingente quantitativo rinvenuto e le particolari modalità di condotta quasi “professionali” adottate dai correi del Valenza nella produzione dello stupefacente, hanno senza ombra di dubbio permesso di escludere che la finalità della coltivazione fosse ad esclusivo uso personale. Dalla lavorazione delle piante, infatti, sarebbero state ricavate circa 20.000 dosi di droga, per un valore di mercato pari a quasi 100.000 euro.

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