Blitz antidroga a Trapani. La rete di spaccio tra Sicilia, Campania e Calabria

La droga veniva trasportata dalla Campania e dalla Calabria per finire nelle piazze di spaccio di Trapani e Palermo

TRAPANI. Operazione antidroga nel trapanese, il personale dell’Aliquota Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Trapani, coadiuvato da personale della Squadro Mobile di Trapani, su delega della DDA di Palermo, ha notificato questa mattina 4 misure cautelari in carcere nei confronti di Parolisi Luigi napoletano ma residente a Palermo classe ’85, Voi Massimiliano  trapanese classe ’75, Galia Mariano classe trapanese ’89.

Arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico invece per Voi Antonino, trapanese classe 96.

Obbligo di dimora invece per Rinaudo Giuseppe trapanese classe ’90 e Baiata Annibale trapanese classe ’84, entrambi residenti a Trapani; per il primo con prescrizione del divieto di uscire dalla propria abitazione dalle ore 21.00 alle ore 07.00, per entrambi con ulteriore prescrizione di non allontanarsi dal territorio di residenza senza preventiva autorizzazione del Giudice.

Il provvedimento, disposto dal GIP presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della D.D.A. di Palermo, è consequenziale all’attività di indagine esperita dall’Aliquota Polizia di Stato della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Trapani nei confronti di un professionista trapanese, attività nel corso della quale si sviluppava uno specifico filone di indagine che consentiva di individuare una associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti capeggiata, secondo gli inquirenti, da Voi Massimiliano ed operante nei territori trapanesi e palermitani con canali di approvvigionamento in Calabria e Campania. Detto filone investigativo veniva stralciato dall’originario procedimento penale e trasmesso per competenza alla DDA di Palermo che ha richiesto l’Ordinanza cautelare di oggi.

Il lavoro degli investigatori, attraverso conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate, ha permesso di accertare che il sodalizio criminale capeggiato da Voi Massimiliano e Galia Mariano curava il reperimento dello stupefacente dai fornitori, organizzando viaggi a tale scopo individuando di volta in volta il mezzo di trasporto ed il relativo autista conducente, gestendo i locali utilizzati come punto di riferimento dello spaccio, e mantenendo i contatti con i singoli acquirenti e realizzando numerosi episodi di spaccio anche a domicilio.

Secondo le indagini condotte dalla Polizia Parolisi Luigi partecipava all’associazione assicurando una stabile fonte di approvvigionamento dello stupefacente tipo cocaina e hashish, provvedendo anche al trasporto materiale dello stupefacente di volta in volta acquistato, nonché adoperandosi per conseguire ulteriori canali di fornitura presso il territorio palermitano, campano e calabrese, anche partecipando con altri soggetti ai viaggi presso tali luoghi.

Voi Antonio partecipava all’associazione mantenendo i contatti con i singoli acquirenti dello stupefacente, curando la trasmissione dei messaggi ed informazioni tra i sodali ed effettuando plurime condotte di spaccio anche nel periodo di detenzione del padre Voi Massimiliano e di Galia Marino recandosi in territorio calabrese per approvvigionarsi di stupefacente;

Rinaudo Giuseppe partecipava all’associazione mettendo a disposizione della stessa l’autovettura intestata ad altro soggetto, ma ad egli in uso, accompagnando i sodali nel corso di diverse trasferte dirette all’approvvigionamento di stupefacenti o comunque a ricognizioni preordinate a detto approvvigionamento.

Baiata Annibale partecipava all’associazione mettendo a disposizione della stessa la propria autovettura sia per consentire ai sodali di raggiungere i singoli consumatori per lo spaccio sia in occasione delle trasferte per l’approvvigionamento di stupefacenti anche partecipando alle  trasferte ed infine supportando l’organizzazione anche reperendo quanto necessario per il taglio della cocaina. Gli elementi di prova atti a fondare il quadro indiziario si riferiscono a fatti avvenuti a Palermo, Trapani ed in luoghi imprecisati in Calabria e Campania a partire dall’anno 2014.

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